I negoziati per una tregua in Ucraina hanno riportato la calma sui mercati finanziari e le Borse, in particolare sulle quotazioni (ancora stellari) delle commodities più importanti. Il prezzo del petrolio WTI è sceso addirittura sotto i 100 dollari al barile per poi stabilizzarsi a quota 102, pari a un ribasso di circa 4 dollari (-3,6%). Caduta analoga per il Brent (-3,5% a 108 dollari). Gas e benzina perdono da parte loro, rispettivamente, l1,9% e il 2,1%.
Unica materia prima energetica in rialzo continua ad essere l’Uranio, di cui la Russia è tra i più importanti produttori mondiali.