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Incidente a Treviso, Kevin muore a soli 22 anni: il patrigno non regge il dolore

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Una doppia tragedia segna Treviso: un giovane perde la vita in un drammatico incidente a Motta, e il patrigno, sconvolto dal dolore, compie un gesto estremo.

Il dolore è stato troppo forte. Dopo la prima tragedia, ne è seguita un’altra, altrettanto drammatica.

Tragedia in provincia di Treviso: giovane perde la vita in incidente

Martedì mattina, 15 luglio. Una curva maledetta, quella in via Corrado Gini, a Motta di Livenza, non lontano dal ristorante Gallo Matto. È lì che Kevin Anghele, 22 anni, ha perso la vita in un incidente in provincia di Treviso.

Era alla guida di un’Alfa Romeo Brera. Alla vista di una pattuglia dei carabinieri, ferma per un normale controllo, ha premuto sull’acceleratore. Forte. Troppo.

Kevin non aveva la patente: gliel’avevano revocata a dicembre per guida in stato di ebbrezza. A bordo dell’auto, quasi un chilo di hashish e quattro sacchetti di marijuana. Lui lo sapeva. E ha scelto la fuga. I militari lo conoscevano già: piccoli precedenti, niente di grave, ma l’hanno lasciato andare, allertando la centrale. Scelta prudente.

Pochi secondi dopo, l’impatto. L’auto si è ribaltata più volte, finendo la corsa contro un platano. Il motore da una parte, i sedili dall’altra. Un disastro. I pezzi del veicolo sparsi ovunque. In mezzo all’asfalto, tra vetri e lamiere, anche la droga e due bilancini.

Kevin è morto sul colpo. La notizia ha fatto il giro veloce. Troppo veloce.

Tragedia doppia: l’incidente in provincia di Treviso e il gesto estremo del patrigno

Ore dopo l’incidente in provincia di Treviso. Oderzo in una casa silenziosa, Zdravko Subotic – il patrigno – prende una decisione irreversibile. Si toglie la vita. Aveva 42 anni, era bosniaco, da anni in Italia. Non ha lasciato lettere, né parole. Solo vuoto.

A trovarlo è stata la madre di Kevin. La donna, devastata dal dolore, è riuscita comunque a chiamare i soccorsi. Ma era già tardi. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco e i carabinieri. Non c’era più niente da fare.

Chi lo conosce racconta di un rapporto difficile con Kevin. Un tempo i due avevano litigato, forti discussioni, e il ragazzo si era allontanato da casa. Da poco si era trasferito a Pordenone, ospite di un amico. Ma con il patrigno il legame sembrava resistere.

Zdravko, dicono, era molto legato a lui. Non avrebbe retto alla notizia. Troppo dolore tutto insieme. Troppa velocità. Un impatto emotivo che ha lasciato due vittime, non una.