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Trieste, infermiere di TI ai no vax: "Qui è di nuovo l'inferno, libertà non può far rima con morte"

infermiere ai no vax

Infermiere di Trieste si rivolge ai no vax sottolineando come la pandemia abbia ripreso il suo corso e che in TI ci siano di nuovo tante persone.

In Italia, come atteso, il covid ha ripreso a circolare andando a colpire in particolar modo le persone fragili e quelle che, pur potendo, hanno scelto di non vaccinarsi. Una situazione che preoccupa soprattutto in vista dei mesi più freddi dell’anno. Negli ospedali medici e infermieri cercano di lanciare a più voci la propria richiesta d’aiuto rivolgendosi spesso ai no vax, con l’obiettivo di far cambiare loro idea. L’ultimo tentativo in tal caso è quello di un infermiere di Trieste

Infermiere di Trieste parla ai no vax

Si tratta del Coordinatore infermieristico della terapia semintensiva covid della Pneumologia di Trieste, città salita alle cronache nelle ultime settimane proprio per le proteste dei no vax. Nella sua lettera, pubbicata da Repubblica, scrive: “Ieri ho dedicato parte della mia giornata a un paziente, uno dei tanti, non vaccinato (non per scelta ma per motivi di salute); era dispnoico, non riusciva a staccarsi dal supporto del ventilatore nemmeno per bere un sorso d’acqua per inumidire la bocca, seccatasi a causa dell’ossigeno ad alti flussi. Questa persona, che ieri chiedeva aiuto, il mio/nostro aiuto, che cercava di comunicare come meglio poteva per dirci di cosa aveva bisogno, oggi non c’è più”.

Infermiere di TI si rivogle ai no vax

Vorrei che la gente vedesse – aggiunge l’infermiere – vorrei che tutti i no vax, no green pass passassero una giornata, o anche solo mezza, nel “13dicesimo girone dell’inferno“; vorrei che si rendessero conto di quanto inumano sia morire di polmonite da Covid, nonostante i nostri sforzi per rendere l’ultimo miglio di queste persone, più lieve possibile”. “Un modo per cercare di evitare tutto ciò esiste – ha aggiunto il Coordinatore infermieristico – e ostinarsi a non utilizzarlo è da scellerati”.

Infermiere ai no vax: “Qui è di nuovo l’inferno”

Infine l’infermiere parla di libertà e della grande etica dei sanitari, spesso insultati dalle piazze no green pass. “Noi sanitari continueremo a curare e assistere tutti, qualsivoglia sia la loro ideologia (Pro Vax, No Vax, …), nonostante la rabbia sempre crescente nei confronti di quanti insultano quotidianamente il diritto alla salute collettiva. Ma siamo veramente esausti. E al contrario di coloro che si vantano di non mollare mai, noi non possiamo mollare mai”. “Sono un arduo sostenitore delle libertà individuali – conclude – ma questa libertà deve esserci dal momento in cui veniamo al mondo al momento in cui moriamo; e chi muore attaccato al ventilatore, credete, è tutto fuorché libero e in pace”.