La guerra a Gaza continua a generare instabilità e tensioni internazionali. Il presidente statunitense Donald Trump ha proposto un piano di pace in 20 punti, pensato per porre fine alle ostilità e avviare un processo di ricostruzione sotto supervisione internazionale. La proposta, sostenuta da Israele, prevede misure drastiche, tra cui il disarmo di Hamas, la liberazione degli ostaggi e un nuovo assetto amministrativo della Striscia.
Tuttavia, la risposta del movimento palestinese tarda ad arrivare e la scadenza fissata da Washington incombe.
L’incertezza di Hamas sul piano Trump
Fonti del movimento, citate da media internazionali, hanno riferito che le consultazioni interne sono ancora in corso e che ai mediatori è stata espressa la necessità di disporre di ulteriore tempo per un’analisi approfondita. La proposta americana, infatti, contiene condizioni particolarmente controverse per il gruppo palestinese, tra cui la consegna totale delle armi e la rinuncia al controllo militare della Striscia, punti ritenuti difficilmente accettabili senza garanzie concrete su una futura soluzione a due Stati.
Le divisioni tra le diverse leadership del movimento – distribuite tra Gaza, Doha e Istanbul – complicano ulteriormente il processo decisionale. Alcune fazioni vedrebbero con favore un’accettazione parziale accompagnata da richieste di modifica, specialmente su temi come la liberazione degli ostaggi, il ritiro graduale delle forze israeliane e le garanzie di sicurezza. Altre componenti, invece, temono che aderire al piano equivalga a una resa simbolica.
Trump lancia un ultimatum ad Hamas: “Accetti il piano o sarà l’inferno”
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha stabilito un ultimatum rigido per Hamas, chiedendo che il movimento palestinese accetti il suo piano di pace entro le 18 di domenica, ora di Washington (mezzanotte italiana). Secondo quanto dichiarato dal capo della Casa Bianca, il documento in 20 punti ha già ricevuto l’approvazione di tutti gli altri attori coinvolti. Trump ha inoltre avvertito che, in caso di mancata adesione, le conseguenze per Hamas sarebbero devastanti, preannunciando un’operazione militare senza precedenti.
“Un accordo deve essere raggiunto con Hamas entro domenica sera alle 18.00, ora di Washington Dc. Ogni Paese ha firmato! Se questo accordo da ultima chance non verrà raggiunto, l’inferno, come nessuno ha mai visto prima, si scatenerà contro Hamas. Ci sarà la pace in Medio Oriente in un modo o nell’altro”.