Donald Trump cambia strategia sul caso Jeffrey Epstein e invita i repubblicani della Camera a sostenere la pubblicazione dei documenti legati al finanziere, definendo la vicenda una “bufala democratica” e sottolineando che l’obiettivo principale resta concentrarsi sui risultati politici ed economici del Partito Repubblicano.
Trump e la diffusione dei file Epstein: tensioni interne e apertura al dialogo
La decisione di Trump arriva in un contesto di crescenti divisioni all’interno del Partito Repubblicano, con alcuni esponenti critici nei confronti della sua gestione della vicenda Epstein. Tra questi, la deputata conservatrice Marjorie Taylor Greene, con cui i rapporti si sono incrinati, continuando a sollevare accuse contro il presidente.
Nonostante le tensioni interne, Trump ha mostrato apertura al dialogo, annunciando un possibile incontro con il sindaco di New York Zohran Mamdani e ribadendo il sostegno a figure politiche come Gonzalez per Miami. Il presidente ha inoltre insistito sull’importanza di riportare l’attenzione sui risultati raggiunti dall’amministrazione, come il controllo dell’inflazione, il taglio delle tasse, la sicurezza dei confini e le politiche di deportazione dei criminali illegali, esortando i repubblicani a non farsi distrarre dalle polemiche legate a Epstein, che secondo lui danneggiano esclusivamente l’immagine dei democratici.
Caso Epstein, l’appello di Trump ai repubblicani: “Votate la pubblicazione dei file, nulla da nascondere”
Donald Trump ha modificato la sua strategia politica sul caso Jeffrey Epstein, invitando i repubblicani della Camera a sostenere la pubblicazione dei fascicoli relativi al noto finanziere. In un post su Truth Social, il presidente ha definito la vicenda una “bufala democratica” creata dalla sinistra radicale per distogliere l’attenzione dai successi del Partito Repubblicano, inclusa la gestione dello shutdown.
Trump ha sottolineato che il partito non ha nulla da nascondere e che il Dipartimento di Giustizia ha già reso pubblici migliaia di documenti, evidenziando che le indagini non riguardano solo figure repubblicane, ma anche importanti esponenti democratici come Bill Clinton, Reid Hoffman e Larry Summers.
“Non abbiamo nulla da nascondere ed è ora di voltare pagina con questa bufala democratica perpetrata da lunatici della sinistra radicale per distogliere l’attenzione dal grande successo del Partito Repubblicano”, ha scritto sui social.
Il tycoon ha affermato che la commissione di sorveglianza della Camera può accedere legalmente a tutto ciò che le spetta, ribadendo che il suo interesse principale resta concentrato sull’economia e sull’accessibilità dei servizi, temi su cui il partito sta ottenendo risultati concreti.