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Uccide l'amica a martellate per adottare i suoi 4 figli

Uccide l'amica per adottare i suoi figli

La donna ha prima cercato di avvelenarla con dei farmaci e l'ha poi aggredita con un martello.

È giunto a una conclusione il caso dell’omicidio di Samantha Kelley, 39 anni, uccisa nello stato australiano di Victoria lo scorso gennaio. La Corte Suprema ha condannato a 30 anni di carcere Christine Lyons, migliore amica e vicina di casa della vittima. La donna ha commesso l’efferato omicidio per poter adottare i quattro figli dell’amica, rispettivamente di 11 mesi e 4, 5 e 6 anni. Christine aveva infatti scoperto di essere sterile e di non poter avere bambini propri e aveva iniziato a covare una profonda invidia nei confronti della famiglia di Samantha.

Uccide l’amica per i figli

Samantha Kelley è scomparsa all’inizio dell’anno e il suo corpo è stato ritrovato un mese dopo tra la vegetazione a sud-ovest di Bendigo. Le analisi sul suo cadavere hanno rivelato che la morte è avvenuta per un grave trauma cranico causato da ripetuti colpi di martello. Le indagini sono giunte a una svolta dopo il funerale della vittima, quando Christine ha cominciato a comportarsi in modo sospetto e a mostrare un attaccamento ossessivo nei confronti dei figli dell’amica. Alcuni testimoni l’hanno sentita rivolgersi ai bambini con nomi diversi dai loro.

Christine ha confessato di aver inizialmente tentato di uccidere Samantha facendole ingerire un potente cocktail di farmaci, ma la donna è sopravvissuta. Allora ha deciso di ricorrere al martello e chiesto l’aiuto del compagno e dell’ex fidanzato, Peter Arthur, pregiudicato. Nel corso del processo Stephen Kaye, giudice della Corte Suprema, ha definito la Lyons come “l’architetto” di un omicidio “premeditato, calcolato e pianificato”.