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Ucraina, incontro sul grano ad Ankara. Zelensky: “Né io né il ministro Kuleba siamo stati invitati”

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Ucraina: Zelensky ha segnalato che né lui né il ministro degli Esteri Kuleba sono stati invitati all’incontro sul grano che si terrà ad Akara.

Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha segnalato che né lui né il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba sono stati invitati all’incontro che si terrà ad Ankara per trovare una soluzione che consenta riprendere l’esportazione del grano dai porti ucraini bloccati dai russi.

Ucraina, incontro sul grano ad Ankara. Zelensky: “Né io né il ministro Kuleba siamo stati invitati”

Nella giornata di lunedì 6 giugno, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha svelato ai media di non essere stato invitato all’incontro che il prossimo mercoledì 8 giugno si terrà ad Ankara, in Turchia, per trovare una possibile soluzione finalizzata a sbloccare l’esportazione del grano ucraino attraverso il Mar Nero. Al contempo, non è stato invitato all’incontro neanche il ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba.

A questo proposito, infatti, il leader ucraino ha dichiarato: “Io non sono stato invitato e ad oggi non lo è stato neanche il ministro degli Esteri. Per noi è importante per esportare il grano che le navi siano scortate dalla flotta di un Paese o dell’altro. Ne abbiamo parlato sia con la Turchia che con la Gran Bretagna. La Turchia sta cercando di individuare la modalità attraverso cui fornirci garanzie. Io credo che con questo intento si incontri con la Russia: ottenere da Mosca garanzie sulla sicurezza delle loro navi”.

Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa ucraina Ukrinform, poi, Zelensky ha affermato: “L’Ucraina non è pronta a esportare grano attraverso la Bielorussia. Ci è stato offerto di attraversare la Bielorussia in treno e capiamo anche il perché. Non siamo ponti ad aiutare i nostri ‘amichevoli vicini’“.

Militari di Azovstal prigionieri dei russi e richiesta di cittadinanza ucraina dell’ex deputato di Mosca Neczorov

In occasione della conferenza stampa tenuta nella giornata di lunedì 6 giugno, poi, il presidente ucraino ha denunciato: “Più di 2.500 combattenti ucraini che erano ad Azovstal ora sono i prigionieri dei russi – e, riguardo le città dell’Ucraina orientale attualmente assediate dai russi, ha aggiunto –. Se le forze armate si ritireranno da Severodonetsk a Lysychansk le perdite saranno maggiori di quelle che si avrebbero tentando di riconquistarla”.

In questa circostanza, inoltre, Zelensky ha confermato ai giornalisti che l’ex deputato della Duma di Stato di Mosca, Oleksandr Nevzorov, aveva chiesto di ottenere la cittadinanza ucraina. Nello specifico, il presidente ucraino ha asserito: “So che voleva rinunciare alla cittadinanza russa perché sostiene l’Ucraina. Ne abbiamo parlato, è in lista. Se possiamo scuotere la Russia, dobbiamo farlo. Credo che questa sia anche la nostra arma: persone di qualsiasi cittadinanza che sostengono l’Ucraina”.

Ucraina, colloquio telefonico Zelensky-Johnson

Il presidente Volodymyr Zelensky ha anche avuto con colloquio telefonico con il primo ministro britannico Boris Johnson, alle prese con il voto di sfiducia annunciato dai Tory.

Rispetto alla conversazione, attraverso un messaggio postato su Twitter, il leader di Kiev ha spiegato: ”Gli ho raccontato della situazione al front e ho ricevuto la conferma di un nuovo pacchetto di supporto alla difesa potenziato per l’Ucraina. È stata sollevata la questione dell’intensificazione del lavoro sulle garanzie di sicurezza. Insieme alla Gran Bretagna stiamo cercando modi per evitare la crisi alimentare e sbloccare i porti”.