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Grave condanna per Marco Filippin, ex tronista di Uomini e Donne: le accuse a suo carico

Marco Filippin uomini e donne

Si chiude il processo a Marco Paolo Filippin, ex volto di "Uomini e Donne" coinvolto in un caso giudiziario. Tutti i dettagli.

L’ex tronista di Uomini e Donne, Marco Filippin, è al centro di una vicenda giudiziaria molto grave. Condannato a 11 anni e 9 mesi di reclusione, Filippin si trova ora a dover fare i conti con accuse pesanti che ne hanno drasticamente cambiato la vita. La notizia ha suscitato grande scalpore, considerando la popolarità raggiunta durante la sua partecipazione al celebre programma televisivo.

Uomini e Donne, l’ex tronista Marco Filippin condannato a 11 anni e 9 mesi: le gravi accuse

Da ex tronista di “Uomini e Donne” a imputato, Marco Paolo Filippin è stato condannato a 11 anni e 9 mesi per bancarotta fraudolenta e truffa. Il 62enne di Artegna è stato ritenuto responsabile dal tribunale di Pordenone per il fallimento della Fabbriche Riunite srl, società di arredamento di cui è stato amministratore nel 2019.

Secondo l’accusa, Filippin avrebbe promesso mobili a prezzi vantaggiosi, pur sapendo che l’azienda non poteva più garantirne la consegna, truffando decine di clienti per un danno totale di oltre 449.000 euro.

Il processo, coordinato dal pm Federico Baldo, ha riconosciuto 41 truffe su 58 casi, coinvolgendo persone di otto province tra Friuli Venezia Giulia e Veneto. La Guardia di Finanza ha accertato che la società era in crisi dal 2016 e che Filippin ha distratto circa 280.000 euro con una gestione contabile falsa. Anche Paola Francovich, precedente amministratrice, è stata condannata a 2 anni con pena sospesa per bancarotta semplice.

Uomini e Donne, l’ex tronista Marco Filippin condannato: difesa e ricorso in appello

Il processo, durato a lungo e seguito con interesse mediatico per la notorietà di Filippin come ex volto di “Uomini e Donne”, ha visto l’imputato difeso dall’avvocato Lorenzo Magnarelli, che ha negato con fermezza tutte le accuse.

Nel suo intervento in replica alla richiesta di otto anni e otto mesi di carcere avanzata dal pubblico ministero Federico Baldo (che aveva chiesto l’assoluzione per l’ex moglie, ritenuta priva di dolo), la difesa ha inquadrato la vicenda come una questione di natura esclusivamente civile.

Secondo Magnarelli, Filippin sarebbe stato ingiustamente considerato amministratore di fatto, mentre in realtà avrebbe svolto un ruolo subordinato e delegato, definito come “insistore”. L’avvocato ha inoltre sottolineato che il suo assistito avrebbe operato nell’interesse dell’azienda, senza alcuna intenzione di frodare o manipolare. Già annunciato il ricorso in appello da parte della difesa, che ritiene la condanna eccessiva rispetto alla pena richiesta dall’accusa.