Negli ultimi anni, le operazioni di controllo sull’immigrazione negli Stati Uniti hanno suscitato crescente attenzione internazionale, soprattutto quando coinvolgono lavoratori stranieri impiegati in grandi aziende. Un episodio recente dell’agenzia federale ICE in Georgia, che ha portato all’arresto di centinaia di cittadini sudcoreani presso un impianto Hyundai–LG, ha nuovamente acceso il dibattito su legalità, diplomazia e responsabilità delle multinazionali nella gestione dei propri dipendenti.
Blitz anti-immigrazione dell’ICE nello stabilimento Hyundai-LG in Georgia
Ieri, 4 settembre, circa 300 cittadini sudcoreani sono stati arrestati in Georgia durante un’operazione condotta dall’agenzia statunitense Immigration and Customs Enforcement (ICE) presso il sito di costruzione di batterie di Hyundai e LG.
L’azione, che ha coinvolto complessivamente circa 450 persone, è stata motivata da indagini su presunte violazioni della normativa sul lavoro e altri reati federali. Le immagini diffuse dalla NBC mostrano gli agenti federali che eseguono il mandato di perquisizione e chiedono la sospensione immediata delle attività nello stabilimento.
Secondo un dipendente presente al momento del blitz, gli agenti hanno interrogato i lavoratori e verificato la loro cittadinanza. Hyundai e LG hanno confermato la presenza delle autorità e dichiarato di collaborare con la giustizia, ribadendo il loro impegno a rispettare le leggi locali in materia di lavoro e immigrazione.
450 arresti durante il blitz anti-immigrazione: reazioni della Corea del Sud e delle autorità americane
Il governo sudcoreano ha espresso forte preoccupazione e rammarico per l’operazione, sottolineando tramite il ministero degli Esteri che i diritti e gli interessi dei cittadini sudcoreani non devono essere ingiustamente compromessi. Funzionari diplomatici sono stati inviati sul posto per monitorare la situazione e costituire una task force dedicata. Lee Jae-woong, portavoce del ministero, ha evidenziato l’importanza di tutelare le attività economiche delle imprese sudcoreane negli Stati Uniti.
Dall’altra parte, le autorità americane hanno spiegato che l’indagine riguarderebbe individui privi di documenti regolari e mira a identificare eventuali violazioni legali nello stabilimento, in particolare nella costruzione del nuovo impianto per la produzione di batterie accanto alla fabbrica di veicoli elettrici.