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Usa cellulare mentre è in vasca da bagno, muore 14enne

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Un ragazzo belga è morto mentre faceva il bagno ed utilizzava il cellulare. Purtroppo, i precedenti non sono pochi.

Tragedia in Belgio, dove un ragazzino di nome Hugo, 14 anni, è morto mentre faceva il bagno. Lavarsi di per se non è pericoloso, ad essere stata fatale è stata la necessità di utilizzare il proprio cellulare. Il ragazzo è purtroppo rimasto folgorato. Inutili soccorsi. Quando Hugo è stato portato in ospedale, era ormai troppo tardi. Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei Diritti, ha esortate le aziende che producono cellulari a creare accorgimenti di sicurezza.

Cellulare in vasca

Tragico incidente in Belgio, a Pount-de-Loup. Hugo, ragazzino di soli 14 anni, stava facendo il bagno. Ad un certo punto ha deciso di utilizzare anche il proprio cellulare, collegato alla sua carica. Inavvertitamente, per una semplice disattenzione, il telefonino è caduto nella vasca da bagno. Hugo ha subito una scossa violenta, ed è rimasto folgorato. I familiari lo hanno subito soccorso disperatamente, e hanno chiamato un’ambulanza. Arrivata velocissimamente, sono stati lunghi e numerosi i tentativi di rianimarlo. Hogo è stato anche portato nell’ospedale Marie Curie. Ma, giunti alla struttura sanitaria, il ragazzino era già morto.
Il povero ragazzino era appassionato di calcio, e giocava nella squadra del Royal Chatelet-Farciennes Sporting Club. Hugo aveva presenze nel campionato di prima divisione amatoriale. Il giovane era un buon attaccante e, come tanti ragazzi adolescenti di quell’età, sognava di fare il calciatore professionista nella vita, una volta divenuto adulto.

Precedenti

Purtroppo, ci sono dei precedenti, praticamente identici a quanto successo ad Hugo. Nel mese di febbraio, una ragazzina russa di 12 anni è morta perché le caduto il cellulare in carica nella vasca da bagno riempita con lei dentro. Inevitabile la fatale scossa. La poveretta era appena tornata a casa da una lezione di pallacanestro. Stava ascoltando la musica, quando il suo cellulare si è scaricato. La madre, preoccupata del silenzio della figlia, si è precipitata in bagno. La figlia era già morta, completamente immersa, mentre il cellulare galleggiava sul pelo dell’acqua.

A febbraio dello scorso anno una ragazza di 18 anni è morta quasi nello stesso modo in provincia di Crotone. Aveva messo il proprio cellulare in carica, collegandolo a una ciabatta. Ma questa è caduta nella vasca da bagno piena d’acqua. Con lei dentro. Inutili i tentativi di rianimarla. L’impianto elettrico della casa era allacciato in modo abusivo alla corrente.

Giovanni D’Agata

Sulla questo episodio, ma il pensiero è assimilabile a tutti gli altri casi, si è espresso Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei Diritti. Secondo lui, questa è una tragedia lascia increduli e attoniti. Giovanni D’Agata ha una volta di più rimarcato i rischi connessi all’uso di telefoni cellulare e smarthphone. Questi sono divenuti aggeggi ormai insostituibili nella vita di ogni persona. A questo punto, è assolutamente necessario che le case produttrici adottino maggiori accorgimenti, anche in termini d’informazione ai consumatori per evitare che si ripetano casi analoghi. Tutto vero, ma c’è anche da dire che con solo un attimo di attenzione in più, queste morti si sarebbero benissimo evitate. Tuttavia, è risaputo anche che la soglia di attenzione, in casa, diminuisce drasticamente.