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Vaccino Covid, sarà necessaria una vaccinazione annuale? Perchè farlo ogni anno contro le varianti

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Il vaccino anti Covid potrebbe richiedere un richiamo ogni anno contro le varienti. La spiegazione dell'immunologo Guido Forni

Sono sempre di più gli italiani vaccinati contro il Covid-19. Mentre si attendono nuove scorte per le Regioni, il mondo scientifico guarda già al futuro: la vaccinazione potrebbe diventare annuale?

Vaccino Covid, serve il richiamo?

Il vaccino anti Covid come quello influenzale: per alcuni sarà necessario un richiamo una volta all’anno, per altri è troppo presto per fare previsioni. Sul tema ha parlato Guido Forni, immunologo dell’Accademia dei Lincei, intervistato dal Corriere della Sera: “È una prospettiva possibile anche se al momento non si può configurare. Dipenderà dall’evoluzione della pandemia nei prossimi mesi -spiega-. Non è da escludere che la vaccinazione contro il Sars-CoV-2 debba essere estesa oltre il 2021 e che si renda necessario un richiamo annuale come protezione contro nuove varianti del ceppo virale. In questo caso, in presenza di mutazioni pericolose per l’uomo, dovremmo stimolare nuovamente l’immunità di cui oltretutto al momento non conosciamo la durata. Tante ricerche sono in corso”.

Forni: “Troppo presto per conclusioni”

Per Guido Forni i vaccini sono troppo recenti per poter trarre conclusioni. “I vaccini attuali hanno una certa «anzianità», nel senso che sono stati costruiti da qualche mese e non abbiamo la certezza di quanto a lungo possano essere efficaci -spiega l’immunologo-. È vero, esiste sempre la cosiddetta memoria immunitaria, meccanismo per cui l’organismo dovrebbe riconoscere anche a distanza di anni il virus nemico e attivarsi per respingerlo. La memoria immunitaria però lentamente va attenuandosi con l’avanzare dell’età. È un po’ come la memoria cerebrale che non conserva la freschezza per sempre”. Il richiamo del vaccino, quindi, potrebbe essere indicato per le fasce più anziane della popolazione. “È un’ipotesi ragionevole. Anche la vaccinazione anti influenzale viene proposta in via prioritaria alle categorie ritenute più a rischio fra le quali le persone sopra i 65 anni o con patologie croniche”.