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Val d'Aosta: chi è lo sciatore morto nel 1950? L'appello

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La Polizia lancia un appello su Facebook per risalire all'identità di un uomo di 30 anni ritrovato dopo lo scioglimento dei ghiacchi in Val d'Aosta.

La Polizia di Stato rivolge un appello a tutti per arrivare all’identificazione di un uomo ritrovato morto all’interno di un ghiacciaio nel 2005, a 3.100 metri di altezza sul Cervino, in Valle D’Aosta. “Gli indizi sono tanti ma non c’è nessun riscontro, nemmeno a livello internazionale, con le persone di cui è stata denunciata la scomparsa” spiega in un post su Facebook l’Agente Lisa, avatar social della Polizia. Finora, infatti, le autorità sono riuscite solamente a risalire alle iniziali dell’uomo, sciatore di 30 anni, alto 1,75 metri e morto negli anni ’50 del secolo scorso.

L’appello

“Aiutateci a dare un volto e un nome allo sciatore ritrovato nel 2005 a 3.100 metri di altezza sul Cervino in Valle D’Aosta” scrive mercoledì 27 giugno su Facebook l’Agente Lisa, l’avatar social della Polizia di Stato. Nonostante anni di ricerche, infatti, ad oggi non si è ancora riusciti a risalire all’identità di un giovane uomo morto mentre sciava. Finora si sanno soltanto le iniziali del suo nome, M.M, che era alto un metro e 75 centimetri e che è morto all’età di 30 anni. Si ipotizza inoltre che fosse miope, perché sul posto sono stati ritrovati un paio di occhiali da vista, e che fosse un esperto sciatore, benestante.

“I suoi resti – prosegue l’Agente Lisa – sono venuti alla luce dopo lo scioglimento del ghiacciaio in Valtournenche e la Polizia scientifica torinese, guidata dal vice questore Sabrina Castelluzzo, raccolti i reperti, li ha inseriti nella banca dati delle persone scomparse“. “Gli indizi sono tanti – si precisa – ma non c’è nessun riscontro, nemmeno a livello internazionale, con le persone di cui è stata denunciata la scomparsa”. La morte risale al 1950, ma nessuno sembra che si sia mai accorto della sparizione dell’uomo.

Sciatore forse era francese

Marinella Laporta, la biologa che si è occupata del caso, ha ricostruito il profilo genetico dell’uomo attraverso l’estrazione del DNA dai denti molari e dall’osso del piede rinvenuti. Da questi, con la conferma del medico legale, si sono potute accertare l’età e l’altezza. La Polizia crede inoltre che il misterioso quanto sfortunato sciatore fosse una persona agiata per il fatto che l’equipaggiamento da sci ed i bastoncini in metallo ritrovati, risalente agli anni ’40 o ’50, erano oggetti di lusso rispetto a quelli più comuni in bambù.

Inoltre, le iniziali del suo probabile nome M.M. erano ricamate a mano erano su una camicia grigio verde fabbricata in una sartoria francese, ormai chiusa da tempo. Altro indizio importante per risalire all’identità dello sciatore il fatto che questo indossasse al polso un orologio Omega, un oggetto destinato alle colonie francesi in Tunisia, Algeria e Marocco che dal numero di serie risulta venduto l’8 febbraio 1950.

La Polizia ipotizza quindi che forse lo sciatore fosse francese, ma sottolinea anche che in effetti l’orologio potrebbe anche essere stato acquistato in Africa durante un viaggio, oppure potrebbe essergli stato regalato. “Purtroppo malgrado il grande lavoro svolto, il mistero resta. – conclude l’Agente Lisa – Quindi spargete la voce e parlatene con chi ha qualche annetto in più, chissà che ne esca qualche cosa di utile per noi”.