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Veneto Banca, case a Cortina e terreni in Puglia: i tesori degli ex dirigenti

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Sarebbero decine i beni che gli ex amministratori hanno cercato di sottrarre ai risarcimenti.

Veneto Banca, sarebbero 19 gli amministratori che avrebbero portato verso il precipizio l’istituto, così come dovrebbero essere 11 coloro che hanno cercato di mettere a riparo i propri beni. Ebbene sì, si parlerebbe di terreni in Puglia e case a Cortina, così come di appartamenti a Treviso e Roma, uffici a Padova. A quanto pare, gli ex amministratori di Veneto Banca oggi in liquidazione, hanno cercato di sottrarre alle richieste di risarcimento, per lo più creando dei fondi patrimoniali o tramite compravendite e cessioni di immobili in famiglia, alcuni beni.

Veneto Banca, i tesori degli ex dirigenti

L’ex presidente Veneto Banca Flavio Trinca aveva già vincolato il 19 dicembre 2013 un fondo gli immobili. Questi si trovano a Montebelluna e Jesolo. Un immobile a Roma è stato lasciato fuori. Il tempo può giocare a suo favore. Infatti, se i liquidatori nominati dal Tesoro non chiederanno il sequestro dei suoi beni in tempo, questi non saranno più aggredibili.

Il suo vice, Franco Antiga, il 27 maggio 2013 aveva venduto due appartamenti di cui era proprietario con la moglie. Nel 2016 ha acceso un mutuo sull’abitazione, per la garanzia di un finanziamento da 250mila euro.

Paolo Rossi Chauvenet aveva posto «un vincolo di interesse storico e artistico», alla viglia di Natale 2013, sugli appartamenti intestati a lui, alla moglie e ai figli. Nel 2015, Paolo Rossi Chauvenet fa una donazione ai figli degli stessi beni, conservando la nuda proprietà. Nel 2016 completa l’operazione di dismissione. Dà avvio ad un mutuo assieme alla moglie e ai figli dal valore di 2 milioni di euro «per il sostentamento di spese personali», dando così a garanzia tre uffici a Padova ed un appartamento a Cortina d’Ampezzo.

Al consigliere Veneto Banca Vincenzo Chirò sono intestati più di 60 immobili e terreni, ma ha pensato di vincolare tutto in un fondo patrimoniale costituito il 14 novembre del 2016.

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I più previdenti

Gian Quinto Perissinotto è stato invece molto previdente. Lui ha vincolato a più fondi parecchi beni (case e garage) che aveva assieme alla moglie e ai fratelli, mentre una nuda proprietà avuta da un’eredità l’ha donata alla figlia. Ma la parte maggiore l’ha fatta confluire nei fondi fatti fino al 2010. In questo modo ha provato a mettere al sicuro il patrimonio. Come Gian Quinto Perissinnitto, anche Diego Xausa che ha vincolato tutti gli immobili di Asiago, Capoliveri e Vicenza nei due fondi costituiti nel 1999 e nel 2010, e Alessandro Gallina.
Marco Pezzetta ha invece la situazione più in bilico. Lui, infatti, ha aperto il fondo soltanto nel 2015.

Veneto Banca beni venduti

Francesco Biasia ha venduto a Milano un appartamento per 575mila euro, mantenendo alcuni immobili a Vicenza. Attilio Carlesso ha invece preferito disfarsi dell’intero patrimonio: sei appartamenti, due garage e un ufficio a Verona. Gianfranco Zoppas ha venduto alcuni immobili a Maria Teresa Zoppas mentre altri glieli ha regalati.

Veneto Banca amministratore delegato

L’ex amministratore delegato Vincenzo Consoli è l’unico, fin’ora, ad aver ricevuto un blocco di beni. I due provvedimenti notificati prevedono che si arrivi a indennizzi fino a 45,4 milioni di euro. Il provvedimento è legato a un’indagine penale per aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza, innescata da una segnalazione di Banca d’Italia.