> > Venezuela, scontri a Caracas. Maduro: "Riformiamo lo stato"

Venezuela, scontri a Caracas. Maduro: "Riformiamo lo stato"

Venezuela

Ancora caos in Venezuela. Il presidente Maduro ha annunciato una Assemblea Costituente del popolo contro la crisi economica e le proteste, ma non convince l’opposizione, che grida al golpe.

Nuovi scontri a Caracas

Venezuela ancora nel caos. Il presidente Nicolas Maduro ha annunciato l’apertura di una “Assemblea Costituente del popolo” per riformare lo stato e per riportare la pace nel Paese, il che ha fatto gridare al golpe l’opposizione.
Nella capitale Caracas si sono avuti nuovi scontri, che hanno visto l’intervento della polizia in tenuta antisommossa e della Guardia Nazionale che hanno lanciato lacrimogeni contro i manifestanti. Dall’inizio di aprile si sono avuti 30 morti, centinaia di feriti e migliaia tra fermi ed arresti.
L’annuncio di Maduro e la replica dell’oppositore

Ieri, Lunedì 1 Maggio, Festa dei Lavoratori, Maduro ha spiegato cosa intende per “Assemblea Costituente del popolo” – una “Costituente femminista, giovanile, studentesca, una Costituente indigena, ma anzitutto una Costituente profondamente operaia, decisamente operaia, che appartenga profondamente alla gente comune”, ma non convince affatto l’oppositore Julio Borges, presidente del Parlamento, il quale ha parlato di “Costituentetruffa, inventata solo per distruggere la Costituzione attuale e cercare di fuggire così all’inesorabile verdetto delle elezioni”, dopo la sconfitta sul piano legislativo che il successore di Hugo Chavez ha riportato nel dicembre del 2015.

Contromisure di Maduro

Nella giornata di ieri Nicolas Maduro ha anche annunciato il terzo aumento del salario minimo nel corso dell’anno, che prevede l’incremento del 60% è per tutti i lavoratori statali e per i pensionati contro la gravissima crisi economica venezuelana e le proteste popolari.

Intanto anche il capo di Stato parla di golpe, un golpe “perenne” al contrario promosso da quella che definisce “destra fascista”.

Otto Paesi cercano la pace

Nel frattempo i vicini Paesi latinoamericani Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Perù, Paraguay e Uruguay, preoccupati per ciò che sta avvenendo, hanno firmato un comune appello perché torni la pace in Venezuela, secondo quanto ha auspicato il papa argentino Francesco, ma chiedendo “delle garanzie”, ovvero non solo che cessi la violenza, ma anche il ripristino dello Stato di diritto, la liberazione dei prigionieri politici, il ripristino dell’Assemblea Nazionale e di calendarizzare le elezioni. Comunque il Tavolo dell’Unità Democratica (Mud, cioè coalizione di opposizione) ha scritto una lettera aperta al pontefice, negando che vi siano divergenze al suo interno per il dialogo con il governo. La tensione resta altissima.