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Fase 2 a Roma: poca gente sui mezzi pubblici e obbligo mascherine

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Roma, 4 mag. (askanews) - La fase 2 parte nella Capitale senza il temuto caos sui mezzi pubblici: metro, bus e tram appaiono semi vuoti, con il mantenimento delle distanze di sicurezza che viene rispettato dai passeggeri. Domenica c'erano stati forti appelli alla responsabilità dei romani e una ...

Roma, 4 mag. (askanews) – La fase 2 parte nella Capitale senza il temuto caos sui mezzi pubblici: metro, bus e tram appaiono semi vuoti, con il mantenimento delle distanze di sicurezza che viene rispettato dai passeggeri.

Domenica c’erano stati forti appelli alla responsabilità dei romani e una polemica sulle difficoltà di mantenere sotto il 50% la capienza disponibile, che tuttavia è stata rispettata grazie alla scarsa affluenza registrata, forse dovuta alla paura del contagio sui mezzi pubblici nelle ore di punta.

A bordo dei mezzi è ora obbligatoria la mascherina protettiva. Sia sul bus che nella metro è necessario sedersi a posti alterni, una condizione finora semplice da mantenere mentre nel Lazio sono 254.000 le persone tornate al lavoro da questo fatidico 4 maggio 2020, sui 4,4 milioni di italiani totali.

Gli ingressi nelle stazioni della metropolitana sono stati fortemente ridotti, per concentrare i controlli in un solo punto d’accesso, mentre nelle banchine sono stati disegnati dei segnaposto blu circolari, che tuttavia mancano completamente nella fermata di Roma Termini, sia sulla linea A che sulla B.

Non c’è poi stato il preannunciato assalto ai treni per rientrare nelle case di residenza. Alla stazione Termini è stato istituito un percorso con marcatori verdi a terra per accompagnare l’eventuale folla di viaggiatori fino ai binari. Controlli della temperatura prima di salire sul treno vengono effettuati accuratamente.

Questa fase due ha sicuramente spinto più gente a uscire di casa, anche solo per ritirare un caffè al bar o tornare ad acquistare il pranzo nei punti di ristorazione che possono da oggi effettuare il take away. Ci sono tuttavia molti ristoratori che preferiscono mantenere chiusi i locali perché da loro – dicono – l’asporto non funziona:

“Di male in peggio. Siamo ancora alla fase 1, non 2. Sono arrivate le bollette da pagare”, raccontano questi due ristoratori in zona Termini.