Un grave episodio di violenza sessuale ha scosso il concerto del Primo Maggio, portando all’arresto di tre uomini. L’aggressione ha suscitato indignazione e ha innescato un’immediata risposta da parte delle autorità. Oltre agli arresti, l’ufficio immigrazione ha avviato un’inchiesta che ha portato a dure decisioni finali.
Violenza sessuale al concerto del Primo Maggio
Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, l’aggressione si è verificata giovedì scorso in piazza San Giovanni, durante il concerto del Primo Maggio. Una giovane di 25 anni, mentre si trovava in fila per accedere a un’area riservata dell’evento, è stata accerchiata e molestata da tre uomini: due ventiquattrenni e un ventiduenne, tutti di origine tunisina.
La ragazza è riuscita a divincolarsi, anche grazie all’aiuto di un’amica, e ha prontamente avvisato le forze dell’ordine.
Violenza sessuale al concerto del Primo Maggio: drastica decisione per i tre arrestati
I tre cittadini stranieri accusati di violenza sessuale di gruppo durante il concerto del 1° maggio a Roma sono stati rimpatriati, come comunicato dal Viminale. Il Ministero ha ricordato che la misura era stata richiesta dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, immediatamente dopo la denuncia.
Grazie al pronto intervento delle forze dell’ordine e alla collaborazione della vittima, i tre sono stati arrestati subito, nonostante la folla di centinaia di migliaia di persone. Successivamente, sono state avviate le verifiche da parte dell’ufficio immigrazione, che ha deciso di annullare i loro percorsi di regolarizzazione.
I giovani erano entrati in Italia con una richiesta di permesso di soggiorno per motivi di studio. L’istruttoria avviata ha portato all’emissione di un provvedimento di trattenimento da parte del questore presso il Cpr. Dopo la convalida del giudice, nel pomeriggio di oggi, è stata eseguita l’espulsione con procedura immediata e il loro rimpatrio.