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Virus West Nile, altre 2 vittime a Padova e Ravenna

Virus West Nile, altre 2 vittime a Padova e Ravenna

Il virus West Nile torna a fare vittime, le ultime sono un 85 enne della provincia di Ravenna e una donna di 91 anni a Padova. In Veneto 105 morti.

Il virus West Nile torna a fare vittime, le ultime sono un 85 enne della provincia di Ravenna e una donna di 91 anni a Padova. La quota più alta dei decessi, però, resta in Veneto: circa 105 morti. Tutto per colpa di una zanzara, la Culex Pipiens, portatrice del virus.

I decessi di Ravenna e Padova

Nella provincia di Ravenna potrebbe essere stato tra i primi casi a manifestare la malattia. Quando è arrivata la diagnosi all’inizio di agosto 2018, l’85 enne di Lugo, era stato ricoverato in terapia intensiva. Persone vicine alla famiglia, riporta il Resto del Carlino, riferiscono che le condizioni fisiche dell’uomo, ormai compromesse da pregresse patologie, alcune delle quali particolarmente gravi, erano via via peggiorate a partire da quella febbre persistente primo sintomo del Virus West Nile: il decesso è arrivato il 20 agosto 2018. Lo stesso giorno è deceduta anche una donna di 91 anni, a Padova. Anche lei presentava i medesimi sintomi del virus, ancora più aggressivo grazie alla presenza di patologie pregresse nel corpo della paziente.

Il bollettino delle vittime

Resta grave la situazione in Veneto, dove il numero di morti ha raggiunto la soglia dei 105 individui. Di questo gruppo, 34 persone hanno subito un’evoluzione dell’attacco virale nella forma neuroinvasiva, con 5 decessi, tutti avvenuti in persone anziane o con gravi patologie pregresse. Statisticamente parlando, però, riporta il Messaggero, la provincia con più casi è quella di Padova, con un totale di 43 casi, di cui 34 forme febbrili e 9 neuroinvasive, seguita da Rovigo (24 totali: 16 febbrili, 8 neuroinvasive), Verona (17 totali: 9 febbrili, 8 neuroinvasive), Venezia (15 totali: 8 febbrili, 7 neuroinvasive), Treviso (3 totali: 2 febbrili, 1 neuroinvasiva) e Vicenza (3 totali: 2 febbrili, 1 neuroinvasiva).

Virus West Nile: diffusione e sintomi

Tutta colpa di una zanzara. O meglio della zanzara: la Culex Pipiens è la specie più comune del genere Culex ed è il principale vettore per a diffusione del virus. Il West Nile non si diffonde di persona in persona, ma viene trasmesso attraverso la puntura di una zanzara infetta. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave.

Focolai e trattamento

I focolai di infezione possono essere di vario tipo: acquitrini, canalizzazioni a cielo aperto, bacini perenni e per l’approvvigionamento idrico degli orti urbani, risaie, cisterne, depuratori, vasche e fontane ornamentali soprattutto laddove le acque sono ferme e contengono detriti vegetali. Attualmente, riporta anche Tpi, non esiste una terapia specifica per la febbre West Nile. Nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono da soli dopo qualche giorno o possono protrarsi per qualche settimana. Nei casi più gravi è invece necessario il ricovero in ospedale, dove i trattamenti somministrati comprendono fluidi intravenosi e respirazione assistita.