> > Zanzare, West Nile virus: 231 casi in UE, 6 morti in Italia

Zanzare, West Nile virus: 231 casi in UE, 6 morti in Italia

West Nile Virus

Aumentano i casi di contagio da virus del Nilo occidentale in Europa, dove nel 2018 si contano già 231 casi. Accertati anche 6 morti in Italia.

Salgono a 6 i morti da virus del Nilo occidentale, infezione trasmessa in particolare dalla zanzara comune. Al 9 agosto 2018 si contavano 231 di contagio in Unione europea, contro i 204 casi dell’intero 2017. Le zone più colpite in Italia quelle del ferrarese, dove la malattia sembra essere ormai endemica, e nel modenese. Un morto anche nell’ospedale di Oderzo (Treviso). Il West Nile Virus nello 0,1 per cento dei casi può provocare infatti complicazioni neurologiche del tipo meningite, ma solo se i contagiati sono fortemente immunodepressi.

West Nile Virus in UE

Aumentano i casi di febbre del Nilo in Italia. L’ultimo bollettino del Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (Ecdc), datato 9 agosto 2018, rivela infatti che nei primi mesi del 2018 sono già 231 i casi umani di virus del Nilo occidentale (West Nile virus) nell’Unione Europea, di cui 123 in Italia, 59 in Grecia, 23 in Romania e 2 in Francia.

Nel 2017 si erano verificati invece nell’UE 204 casi umani con 26 morti, di cui uno in Italia. Quest’anno invece si contano nel nostro Paese 3 decessi accertati al 9 agosto secondo le stime dell’Ecdc (saliti a 6 al 13 agosto), per un totale di 7 morti in tutta Europa (tre in Grecia e uno Romania). “Solo tre casi umani si sono verificati in aree che non erano state toccate dal virus nelle dieci stagioni precedenti – si precisa il bollettino -, mentre tutti gli altri si sono verificati in aree precedentemente colpite”.

In Italia 6 morti

La Direzione Prevenzione della Regione Veneto riferisce che fino al 7 agosto si sono contati 51 casi di febbre da virus del Nilo occidentale, con 32 forme lievi e 19 neuroinvasive. Sono invece due i morti. L’assessore regionale alla sanità Luca Coletto assicura: “La situazione è assolutamente sotto controllo e in tutti gli ospedali veneti si pone ogni attenzione in fase di diagnosi e si erogano tutte le cure necessarie”. “Alla gente chiediamo non paura ma collaborazione nel mettere in atto tutte quelle piccole precauzioni che possono allontanare il rischio, come l’uso di repellenti cutanei o per gli ambienti chiusi, delle zanzariere e dei condizionatori dove presenti, evitare di creare zone con acqua stagnante” specifica.

Condizione invece endemica a Ferrara, come sottolinea l’infettivologo Marco Libanore. A causa del clima subtropicale, delle zanzare e di altri volativi vettori dell’infezione all’11 agosto, infatti, si contavano sei casi di contagio da West Nile virus nel ferrarese e tre i decessi, uno registrato a fine luglio e due il 9 agosto. Questi ultimi due pazienti, di 69 e 86 anni e già affetti da patologie cardio-vascolari, sono stati attaccati da forme neuro invasive particolarmente gravi della malattia.

Notizia di oggi 13 agosto 2018 quella di un ulteriore decesso da febbre del Nilo occidentale. Una paziente oncologica terminale di 74 anni, infatti, è morta questa mattina all’Ospedale di Oderzo (Treviso). La donna era residente in un comune ai confini col Sandonatese.

Virus trasmesso dalla zanzara comune

Il virus del Nilo Occidentale (in inglese West Nile Virus) è un Arbovirus che solo accidentalmente può infettare l’uomo, viene specificato dal Centro Nazionale Sangue dell’Istituto Superiore di Sanità. L’infezione umana inoltre è in oltre l’80 per cento dei casi asintomatica. Nel restante 20 per cento dei casi i sintomi sono quelli di una sindrome pseudo-influenzale, con possibili cefalee, dolori muscolari e anche eruzioni cutanee.

Solo nello 0,1 per cento di tutti i casi (comprensivi dei sintomatici ed asintomatici), l’infezione virale può provocare sintomatologia neurologica del tipo meningite, meningo-encefalite. A trasmettere la malattia in particolare la zanzara comune.