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Sgarbi: “Facci? Gioco di parole non di buongusto. Non vedo niente di male in un suo programma in Rai”

vittorio sgarbi Filippo facci

Il critico d’arte Vittorio Sgarbi ha commentato la polemica scoppiata dopo l’articolo sul figlio di La Russa scritto da Filippo Facci.

Il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla polemica che ha recentemente travolto Filippo Facci a seguito dell’articolo che il giornalista ha scritto sul caso di violenza sessuale che vede coinvolto il figlio del presidente del Senato, Ignazio La Russa.

Vittorio Sgarbi sulla polemica che ha travolto Filippo Facci

Se si considera la polemica “che mi ha investito, mi rimproverano l’uso del turpiloquio, ma nel caso di Facci, non c’è. Ha utilizzato un participio passato (fatta, ndr) riferito alla ragazza nella maniera in cui abitualmente si usa nel linguaggio comune tra le persone”. Sono le parole pronunciate da Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura, quando ha risposto all’ANSA a margine della conferenza stampa al Mic per “ContemporaneaMente Gualdo Tadino”. Si tratta del nuovo Festival dedicato all’arte contemporanea che avrà luogo in Umbria e che, dal 5 agosto al 7 gennaio, ospiterà mostre temporanee, laboratori, giornate di studio, incontri con curatori e artisti, percorsi tematici attraverso i sei musei del Polo Museale.

“Ho letto con attenzione l’articolo di Facci. Ho trovato il gioco di parole non di buongusto vista l’indagine in corso e poteva risparmiarselo ma ogni volta che si affronta la materia sessuale mi sembra ci sia una paura delle parole, emerge una sessuofobia”, ha aggiunto Sgarbi.

Gioco di parole non di buongusto. Non vedo niente di male in un suo programma in Rai”

Per il critico d’arte, Facci “ha spiegato comunque che la frase non l’avrebbe più scritta. È una battuta forse sbagliata ma è anche vero che nella seconda parte dell’articolo ha citato il capo d’imputazione contro il figlio di La Russa”.

Il sottosegretario alla Cultura, poi, ha commentato anche la pressante richiesta di intervento del comitato etico della Rai. “Saviano che ha un contratto sicuro ha detto ‘bastarda’ alla Meloni. È vero che è un termine dal connotato politico, ma non è una gran parola. Perché il peso dell’uso del termine ‘fatta’ è maggiore?”, ha detto Sgarbi.

E, quando gli è stato chiesto se ci fossero gli estremi per andare avanti con una collaborazione di Facci in Rai, ha risposto: “No, tranne che sul piano estetico dovrebbe pettinarsi in modo diverso”.