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Il bimbo malato di otite è morto: genitori donano i suoi organi

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Morto un bambino di 7 anni in seguito alle improvvise complicazioni di un'otite curata con l'omeopatia, i genitori hanno dato l'assenso alla donazione degli organi

Morire per un’otite. E’ il tragico epilogo di una vicenda destinata a far parlare a lungo di sè, quella relativa ad un bimbo di soli 7 anni curato con l’omeopatia, morto in seguito a gravi complicazioni. I genitori, ancora sotto shock e molto provati per quanto accaduto, hanno comunque acconsentito al prelievo degli organi, come confermato dalla coordinatrice regionale ai trapianti, dottoressa Francesca De Pace, che ha sottolineato come questa scelta rifletta “la volontà maturata dai genitori, nel momento più brutto della loro vita, di dare speranza ad altri piccoli pazienti.

Il loro gesto generoso salverà altre vite”. Certamente vi saranno strascichi legali, dal momento che è già stata avviata un’inchiesta sulla morte del piccolo Francesco nell’Ospedale ‘Salesi’, con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Al momento gli atti di indagine sono a carico di ignoti e sono stati trasmessi per competenza dalla procura di Ancona alla procura della Repubblica di Urbino. Secondo quanto emerso il piccolo, che viveva a Cagli (Pesaro Urbino) con la famiglia, sarebbe stato visitato a domicilio dal medico omeopata che lo aveva in cura due giorni prima di essere trasferito ad Ancona.

L’autopsia, che non è stata ancora disposta, permetterà di aggiungere nuovi tasselli alla vicenda e a fare chiarezza sia sui tempi che sulle modalità del decadimento clinico. Tutti gli indagati, oltre all’omeopata anche i genitori potrebbero esserlo, potranno nominare dei periti di parte per partecipare all’esame.

Il piccolo Francesco è deceduto per ‘morte cerebrale’, ancora non disposta l’autopsia

Il bambino è morto ieri nell’Ospedale ‘Salesi’ di Ancona, dove era stato trasportato in condizioni disperate il 24 maggio. Secondo quanto riportato sul bollettino medico di decesso redatto dal dottor Fabio Santelli, direttore della Sod di Anestesia e Rianimazione Pediatrica del Presidio di Alta Specializzazione ‘G. Salesi’ di Ancona, il bimbo sarebbe deceduto per ‘morte cerebrale’, dopo essere stato curato con l’omeopatia per un’otite bilateralie che, stando a quanto emerso, avrebbe richiesto una tempestiva terapia antibiotica. “Nella prima mattinata – ha sottolineato Santelli – il quadro clinico del paziente F. si presentava con una stabilità cardio-circolatoria, parametri ventilatori e della diuresi validi. Persistenza del quadro neurologico di coma irreversibile. Effettuato un nuovo controllo Elettroencefalografico che risultava con assenza di attività elettrica, contattata la Direzione medica si è provveduto a convocare la Commissione per l’accertamento della morte cerebrale”.

La famiglia dei bimbo è convinta sostenitrice delle cure omeopatiche e avevano chiesto aiuto al medico omeopata Massimiliano Mecozzi, che ha uno studo a Pesaro e che seguiva Francesco, mai curato con antibiotici sin da quando aveva tre anni. Anzichè rivolgersi alla pediatra di famiglia, la dottoressa Rosera Falascanoni, i genitori del bambino si sono rivolti a Mecozzi quando Francesco si è ammalato di otite bilaterale ed il dottore ha consigliato loro una terapia a base di preparati omeopatici. Ma il bimbo si è fatto di giorno in giorno sempre più debole fino a perdere conoscenza, la notte del 23 maggio. Solo a quel punto è stato portato dai genitori nell’ospedale di Urbino e, a seguito di una Tac, sono emersi gravi danni al cervello.

E’ stato rapidamente trasferito all’ospedale pediatrico Salesi per un intervento chirurgico d’urgenza effettuato nella notte del 24 maggio per rimuovere un ascesso cerebrale, avviando parallelamente una terapia antibiotica d’urto. Ma il bimbo era in uno stato comatoso grave e non ce l’ha fatta.