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Brexit atto ostile nei confronti dell’Irlanda del Nord

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Fra le conseguenze della Brexit potrebbe esserci la rottura degli accordi del 1998 fra Londra e l’Irlanda del Nord, secondo Gerry Adams di Sinn Fein. Nel suo recente discorso, il primo ministro britannico Theresa May ha detto che il suo governo lavorerà alla Brexit con l’obiettivo di una Gran ...

Fra le conseguenze della Brexit potrebbe esserci la rottura degli accordi del 1998 fra Londra e l’Irlanda del Nord, secondo Gerry Adams di Sinn Fein.

Nel suo recente discorso, il primo ministro britannico Theresa May ha detto che il suo governo lavorerà alla Brexit con l’obiettivo di una Gran Bretagna più unita e più forte, fuori dall’Unione Europea, ma dentro l’Europa.

Ma, secondo alcune recenti notizie, l’uscita del Regno Unito dall’UE potrebbe compromettere la stabilità del Paese, contribuendo, più che a ricompattarlo, a dividerlo, riaprendo vecchie ferito.

Brexit, un atto ostile che ricrea il confine con la Repubblica d’Irlanda

E’ quanto ha sostenuto Gerry Adams, presidente dello Sinn Fein, il partito indipendentista dell’Irlanda del Nord. Secondo Adams, la Brexit è in sé un “atto ostile” nei confronti dell’Irlanda del Nord non solo perché quest’ultima ha votato a maggioranza per rimanere nell’Unione.

“E’ un atto ostile”, ha dichiarato Adams, “non solo perché ricrea un confine fra Irlanda del Nord e Irlanda che era stato abolito dagli accordi di pace, ma per il suo impatto complessivamente negativo su tali accordi”. Il riferimento è agli accordi del 1998, grazie ai quali la situazione fra Londra e l’Irlanda del Nord si è stabilizzata. Accordi che, ora, potrebbero saltare di nuovo.

Accordi a rischio

Il tema centrale rimane quello dell’unificazione dell’Irlanda del Nord con l’Irlanda, tanto che Adams ha affermato che oggi esiste “una nuova opportunità per perseguire la riunificazione dell’Irlanda”. Il presidente di Sinn Fein ha anche evidenziato che il nuovo “confine” con l’Irlanda (conseguenza della Brexit) comporterebbe lo scioglimento di accordi sui diritti umani che facevano capo alla Corte Europea, qualora quest’ultima, come pare, non venisse più riconosciuta da Londra.

Al momento, in Irlanda del Nord si è appena aperta una crisi di governo innescata dalle dimissioni del vice premier Martin McGuinness (ex IRA e dirigente di Sinn Fein) e che dovrebbe portare il Paese al voto ai primi di marzo. Molto dipenderà da chi uscirà vincitore dalle elezioni, ma ad oggi il programma degli indipendentisti è molto chiaro. Nelle parole dello stesso McGuinness: ricreare un’Irlanda unita.