> > Il 25 novembre 1881 nasceva Papa Giovanni XXIII

Il 25 novembre 1881 nasceva Papa Giovanni XXIII

Il 25 novembre 1881 nasceva Papa Giovanni XXIII

Il Papa buono che  in Piazza San Pietro, disse: "Date una carezza ai vostri bambini e dite: "Questa è la carezza del Papa!""   La storia lo ricorda come il papa che iniziò il Concilio Vaticano II, i credenti ricordano Angelo Giuseppe Roncalli, papa Giovanni XXIII, come il "papa buono"....

Il Papa buono che in Piazza San Pietro, disse: “Date una carezza ai vostri bambini e dite: “Questa è la carezza del Papa!””

La storia lo ricorda come il papa che iniziò il Concilio Vaticano II, i credenti ricordano Angelo Giuseppe Roncalli, papa Giovanni XXIII, come il “papa buono”. Nasce il giorno 25 novembre 1881 a Sotto il Monte (Bergamo). Quartogenito di 13 figli di Battista Roncalli e Marianna Mazzola, dei semplici contadini.

Il giovane cresce in un ambiente povero. A undici anni, nel 1892, entra in seminario a Bergamo grazie anche all’aiuto economico del suo parroco e di don Giovani Morlani.

Negli anni 1901-1902 anticipa la richiesta per il servizio militare come volontario, sacrificandosi a favore del fratello Zaverio la cui presenza era necessario a casa per i lavori in campagna. Nonostante le difficoltà incontrate sotto le armi avrà modo di scrivere “eppure sento il Signore con la sua santa provvidenza vicino a me“. Consegue la laurea in Sacra Teologia nel 1904.

Nel 1905 viene scelto dal nuovo vescovo di Bergamo, Giacomo Radini-Tedeschi, come segretario personale. Roncalli si distingue per la dedizione, la discrezione e l’efficienza.

Allo scoppio della Prima guerra mondiale (1915) è richiamato nella sanità militare, per esserne poi congedato con il grado di tenente cappellano.

Nel 1921 papa Benedetto XV lo nomina prelato domestico e presidente del Consiglio Nazionale Italiano dell’Opera della Propagazione della Fede.

Nel 1925 papa Pio XI lo nominò Visitatore Apostolico in Bulgaria, elevandolo al grado di vescovo e affidandogli il titolo della diocesi di Aeropolis. Angelo Roncalli scegli come motto episcopale “Oboedientia et Pax”, frase che diverrà il simbolo del suo operato. Durante la missione in Bulgaria affrontare la spinosa questione dei rapporti tra i cattolici di rito romano e quelli di rito ortodosso. Nel 1935 Roncalli è Delegato Apostolico in Turchia e Grecia.

Nel 1953 viene nominato cardinale e patriarca di Venezia. Già durante questo periodo si segnala per alcuni importanti gesti di apertura.

Dopo la morte di Papa Pio XII, Angelo Roncalli viene eletto Papa il 28 ottobre 1958, con sua grande sorpresa; sceglie il nome di Giovanni XXIII e il 4 novembre dello stesso anno viene incoronato.

Sceglie Loris Francesco Capovilla come segretario privato, la persona che già lo assisteva a Venezia.

Tra le molte novità introdotte nel pontificato di Giovanni XXIII, c’è l’aumento del numero massimo di cardinali a 75, superando il tetto di 70 cardinali ormai fermo da secoli. Oltre che da un’aneddotica celeberrima e vastissima il suo pontificato è segnato da episodi indelebilmente registrati dalla memoria popolare: durante il suo primo Natale da papa visita i bambini malati ospiti dell’ospedale romano Bambin Gesù, dove con intima e contagiosa dolcezza benedice i piccoli, alcuni dei quali lo scambiano per Babbo Natale. Il giorno seguente (Santo Stefano) visita i carcerati nella prigione romana di Regina Coeli. Nell’occasione dice loro: “Non potete venire da me, così io vengo da voi. Dunque eccomi qua, sono venuto, m’avete visto; io ho fissato i miei occhi nei vostri, ho messo il cuor mio vicino al vostro cuore. La prima lettera che scriverete a casa deve portare la notizia che il papa è stato da voi e si impegna a pregare per i vostri familiari”.

Fra lo stupore dei suoi consiglieri e vincendo le remore e le resistenze della parte conservatrice della Curia, Giovanni XXIII indice un concilio ecumenico, meno di 90 anni dopo il controverso Concilio Vaticano I. Mentre i suoi aiutanti stimavano di dover impiegare almeno un decennio per i preparativi, Giovanni XXIII progettò di tenerlo nel giro di pochi mesi. Il 4 ottobre 1962, ad una settimana dall’inizio del concilio, Giovanni XXIII si reca in pellegrinaggio a Loreto e Assisi per affidare le sorti dell’imminente Concilio alla Madonna e a San Francesco. Per la prima volta dall’unità d’Italia un papa varcava i confini del Lazio ripercorrendo i territori che anticamente erano appartenuti allo Stato pontificio: questo seppur breve tragitto ripristinerà l’antica figura del papa pellegrino che i suoi successori porteranno poi a pieno compimento.

Il 2 dicembre 1960 in Vaticano, Giovanni XXIII incontra Geoffrey Francis Fisher, arcivescovo di Canterbury; è la prima volta in oltre 400 anni che un capo della Chiesa Anglicana visita il Papa.

Tra gli altri eventi che caratterizzano la storia recente c’è da ricordare la scomunica da parte di Papa Giovanni XXIII a Fidel Castro (3 gennaio 1962) in linea con un decreto del 1949 di Pio XII, che vietava ai cattolici di appoggiare governi comunisti.

L’11 ottobre 1962, in occasione della serata di apertura del Concilio, piazza San Pietro è gremita di fedeli. A gran voce chiamato ad affacciarsi – atto che non si sarebbe mai immaginato possibile richiedere al papa predecessore – Roncalli si presenta alla finestra e qui pronuncia uno dei suoi discorsi più famosi, il cosiddetto “discorso della luna”. Il discorso non è preparato: risulta da subito poetico, dolce, semplice.

Salutando la luna e i fedeli, con grande umiltà, impartisce un ordine come fosse una carezza: “Cari figlioli, sento le vostre voci. La mia è una voce sola, ma riassume la voce del mondo intero. Qui tutto il mondo è rappresentato. Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera, a guardare a questo spettacolo, che neppure la Basilica di San Pietro, che ha quattro secoli di storia, non ha mai potuto contemplare. La mia persona conta niente, è un fratello che parla a voi, diventato padre per volontà di Nostro Signore, ma tutti insieme paternità e fraternità e grazia di Dio, facciamo onore alle impressioni di questa sera, che siano sempre i nostri sentimenti, come ora li esprimiamo davanti al Cielo, e davanti alla Terra: Fede, Speranza, Carità, Amore di Dio, Amore dei Fratelli. E poi tutti insieme, aiutati così, nella santa pace del Signore, alle opere del Bene. Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa. Troverete qualche lacrima da asciugare, dite una parola buona: il Papa è con noi, specialmente nelle ore della tristezza e dell’amarezza”.

Sin dal settembre 1962, prima ancora dell’apertura del Concilio, si erano manifestate le avvisaglie della malattia che sarà per lui fatale: un tumore allo stomaco, di cui altri fratelli Roncalli erano già stati colpiti. Pur visibilmente provato dal progredire del cancro, papa Giovanni XXIII l’11 aprile 1963 firma l’enciclica Pacem in Terris. Un mese più tardi (11 maggio 1963) riceve dal Presidente della Repubblica italiana Antonio Segni il premio Balzan per il suo impegno in favore della pace. Sarà l’ultimo impegno pubblico del papa.

Angelo Roncalli, Papa Giovanni XXIII, muore dopo un’agonia di tre giorni la sera del 3 giugno 1963, alle 19:49. “Perché piangere? E’ un momento di gioia questo, un momento di gloria“, sono le sue ultime parole rivolte al proprio segretario.

Chiamato affettuosamente il “Papa buono”, Giovanni XXIII viene dichiarato beato da papa Giovanni Paolo II il 3 settembre 2000. Viene inoltre ricordato l’11 ottobre, giorno di apertura del Concilio. La salma di Giovanni XXIII, inizialmente sepolta nelle Grotte Vaticane, all’atto della beatificazione è stata traslata nella navata destra della Basilica di San Pietro, esposta in una teca di vetro (il perfetto stato di conservazione si deve ad un particolare processo di sostituzione del sangue con un liquido speciale eseguita dal professor Gennaro Goglia subito dopo il decesso).

Viene canonizzato da Papa Francesco in una cerimonia condivisa con il papa emerito Benedetto XVI, insieme a Papa Giovanni Paolo II il 27 aprile 2014.