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Migranti, operazione soccorso: 8 cadaveri recuperati su un gommone

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Ancora una terribile tragedia tra i migranti, dove otto cadaveri sono stati raccolti dalla Guardia Costiera a bordo di un gommone diretto dalla Libia verso l'Italia.

Ancora una terribile tragedia tra i migranti, dove otto cadaveri sono stati raccolti dalla Guardia Costiera a bordo di un gommone diretto dalla Libia verso l’Italia.

Migranti, altra terribile tragedia: ritrovati otto cadaveri dalla Guardia Costiera

Sono stati otto i cadaveri ritrovati e raccolti dalla Guardia Costiera a bordo di un gommone pieno di migranti e che era diretto dalla Libia verso l’Italia.

In totale oggi sono state quattro le operazioni di soccorso effettuate dalla Guardia Costiera nei confronti di altrettanti gommoni. Grazie a queste operazioni sono stati circa cinquecento i migranti messi in salvo. Ai soccorsi ha preso parte anche un’unita della Proactive Open Arms, ovvero una delle Ong che ha sottoscritto il Codice di condotta del Viminale.

Il codice di condotta per le Ong continua ad essere oggetto di discussione tra le varie associazioni che hanno deciso di non sottoscriverlo. Tra queste c’è anche Medici senza frontiere ed alcune istituzioni italiane ed europee.

La Commissione dell’Unione Europea ha avvisato che chi non firmerà questo codice non si vedrà riconosciuta la possibilità di attraccare nei porti italiani, a meno che la zona in cui i migranti sono stati soccorsi faccia parte delle aree di competenza dell’Italia. Anche dal Viminale la posizione chiara: chi non accetterà le nuove regole sarà fuori dalle operazioni.

La risposta delle organizzazioni che non hanno sottoscritto il Codice di condotta

Immediata è stata la risposta di Medici senza Frontiere, che ha deciso di sfidare Roma e Bruxelles. Chiara è stata la risposta data sull’argomento da Gabriele Eminente, direttore generale di Msf: “Non abbiamo sottoscritto il codice perché non tutela il nostro lavoro e poi c’è già la legge internazionale che regolamenta il tutto. Noi continueremo comunque a lavorare nel Mediterraneo, ma al momento non ho capito cosa comporterà questa mancata firma”.

Lo stesso Eminente ha poi aggiunto: “Msf non ha problemi a fornire i dati e collaborare con la Guardia costiera, tanto che l’anno scorso siamo stati noi a proporre per primi un’intesa su questo fronte, ma non possiamo permettere che salgano sulle nostre navi persone armate. È una cosa che non permettiamo in nessuno dei Paesi nei quali operiamo”.

Anche Terres des Hommes ha voluto spiegare la propria posizione al fianco di Msf: “Alcuni punti del codice delle Ong sono inammissibili e la loro applicazione un paradosso per le organizzazioni umanitarie che vengono costrette ad andare contro i loro stessi codici deontologici e contro i codici di comportamento del diritto umanitario e contro la prassi consolidata”, ha dichiarato il Presidente Raffaele Salinari.

Che poi ha aggiunto: “E’ assolutamente necessario riprendere il filo della politica migratoria inserendo gli interventi a favore dei migranti all’interno della difesa dei diritti umani, delle regole condivise sul salvataggio in mare e, più in generale, di una gestione comprensiva dei fenomeni migratori, che li faccia uscire da una logica emergenziale”.