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Inchiesta Consip: Orlando: "Abuso nelle intercettazioni"

Intercettazioni

La telefonata tra Renzi padre e Renzi figlio torna a far discutere. Andrea Orlando parla della legge sulle intercettazioni.

Il caso Consip e l’intercettazione

Il caso Consip è ancora lontano dalla sua conclusione e un nuovo elemento si aggiunge: la telefonata tra Renzi padre e Renzi figlio. Al di là della frase che più è rimasta impressa – Matteo che dice a Tiziano “Non dire bugie” – l’intercettazione pare contenere informazioni utili al processo. Il tribunale di Napoli, perciò, intende usarla in sede giudiziale. Ma il parere di Andrea Orlando, Ministro della Giustizia, è un altro: l’intercettazione non doveva essere diffusa e non è detto che possa essere usata in giudizio.

Le intercettazioni e la privacy

Da tre anni il ministro Orlando e i suoi colleghi del PD stanno lavorando a una legge che impedisca di diffondere le intercettazioni e che regoli anche il loro utilizzo in tribunale. Può ricordare la “legge bavaglio” desiderata da Berlusconi, ma Orlando dice che “Sono due interventi che non hanno alcun punto di contatto“. L’obiettivo del Guardiasigilli, infatti, è di limitare la fuga di informazioni, soprattutto quando si tratta di stralci di intercettazioni che, estrapolati dal contesto, possono fuorviare. Ad esempio proprio la telefonata tra i due Renzi non doveva essere pubblicata. Secondo il ministro, infatti, il contenuto della conversazione è personale e “familiare: “Mi sembra un elemento di inciviltà pretendere di trarre valutazioni politiche da una conversazione del genere“.

Il ddl

La legge per cui Orlando sta lottando non impedisce del tutto l’utilizzo delle intercettazioni. L’obiettivo è far sì di poterle usare in tribunale, ma solo nel caso siano pertinenti. La diffusione, poi, sarebbe estremamente controllata, per evitare la diffusione di notizie ininfluenti al caso. Una strenua difesa della privacy, che quando tocca gli uomini pubblici diviene oggetto di varie discussioni. Da Strasburgo viene suggerita una privacy “attenuata” per i politici, ma Orlando aggiunge “Non riguardo alle intercettazioni. La loro diffusione è un’anomalia tutta italiana“. Al momento anche all’interno dello stesso Partito Democratico questa legge è messa da parte per dare precedenza a quella elettorale. Ciò allunga ancora i tempi, allontanando il momento in cui possa essere vagliata dalla Camera. Attualmente la fuga di notizie dai tribunali è ostacolata da alcune circolari, ma il ministro Orlando punta alla legge per ottenere risultati migliori.