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Referendum trivelle, denunciati Renzi e Napolitano

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Si chiama Francesco Santantonio da Torre Suda, Marina di Racale, Puglia. Età sessanta anni, professione ignota. Un italiano fra milioni, fino a ieri mattina. Al momento, l'unico italiano fra milioni ad avere denunciato il presidente del Consiglio Matteo Renzi e l'ex presidente della Repubblica Gior...

Si chiama Francesco Santantonio da Torre Suda, Marina di Racale, Puglia. Età sessanta anni, professione ignota. Un italiano fra milioni, fino a ieri mattina. Al momento, l’unico italiano fra milioni ad avere denunciato il presidente del Consiglio Matteo Renzi e l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Proprio così. Il motivo? Il referendum trivelle, o meglio, il suo esito, stabilito di fatto dall’astensionismo. Secondo Francesco Santantonio, infatti, Napolitano e Renzi sono colpevoli di “violazione dell’articolo 98 del Testo Unico del 1957” in quanto “abusando della loro funzione, hanno esortato pubblicamente il popolo italiano all’astensione al referendum del 17 aprile”.

Questo uno stralcio del testo della denuncia (resa nota dal sito Leggo.it) presentata da Francesco Santantonio ai Carabinieri di Racale, presso la cui stazione si è recato ieri mattina presto. Pare che gli uomini in servizio in quel momento abbiano pensato, almeno all’inizio, ad uno scherzo, salvo poi doversi ricredere di fronte alla seria e rigorosa impostazione dell’uomo. Il referendum è “un diritto dovere dell’elettore”, ha fatto verbalizzare Santantonio, secondo il quale il comportamento di Renzi e Napolitano non può trovare alcuna giustificazione e, pertanto, merita “una severa punizione“.