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Romano Prodi non vuole tornare in campo: 'Italia, è una tragedia'

Romano Prodi

Nonostante in tante persone gli chiedano un impegno diretto, Romano Prodi non ha alcuna intenzione di tornare in campo in politica.

Nonostante in tante persone gli chiedano un impegno diretto in modo tale da evitare che il Pd e il centrosinistra si infrangano alle prossime elezioni nel 2018, Romano Prodi non ha alcuna intenzione di tornare in campo. L’ex Premier è a Roma, dove nella giornata di ieri ha fatto un giro alla Camera e nei prossimi giorni effettuerà qualche incontro riservato. Oggi, ad esempio, parteciperà ad un dibattito sull’Europa in compagnia del Ministro Carlo Calenda e il Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani. Un incontro che verrà aperto dal Premier Paolo Gentiloni.

Romano Prodi non torna in campo

Nella giornata di ieri, Romano Prodi è arrivato a Roma con un treno proveniente da Bologna. Dopo un giro alla Camera, l’ex Premier nei prossimi giorni sarà coinvolto in alcuni incontri riservati. Oggi, ad esempio, parteciperà ad un dibattito, che verrà aperto dal Premier Gentiloni, sull’Europa assieme al Ministro Carlo Calenda e al Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani.

Presentazione di libri, convegni, seminari, incontri. Ma niente politica per Romano Prodi. Il Professore è riuscito a resistere e a sfuggire dal pressing della minoranza Pd di Andrea Orlando. Gli si chiedeva di prendere una posizione dopo l’esito delle elezioni regionali siciliane.

Ma Romano Prodi non ha voluto farsi coinvolgere, in quanto se avesse detto solamente una sillaba sarebbe stato interpretato come un suo desiderio di tornare in campo.

In privato, però, agli amici più stretti confida i suoi timori e le sue preoccupazioni: “E’ una tragedia”, ha rivelato il Professore. Che non parla in particolare del Partito Democratico. Ma dell’Italia in generale. “Quale progetto ha l’Italia in Europa, nel Mediterraneo? Ne parlerà qualcuno nella prossima campagna elettorale?”, si chiede l’ex Premier.

Operazione Nuovo Ulivo

L’intenzione di Prodi comunque è sempre quella di rimanere lontano dalle vicende interne del centrosinistra. Almeno questo sembra in apparenza. In realtà, invece, nel corso della scorsa estate c’è stato un momento in cui sembrava potersi realizzare l’operazione “Nuovo Ulivo”. Ovvero un listone composto dal Pd di Matteo Renzi, la formazione di Giuliano Pisapia e infine gli scissionisti di Mdp, escluso però D’Alema.

L’obiettivo sarebbe stato quello di puntare al premio di maggioranza che sarebbe scattato superando la soglia del quaranta per cento, prevista dalla legge elettorale che era valida in quel preciso momento. Ovvero il Consultellum. Di quello che sarebbe stato il Nuovo Ulivo, Romano Prodi sarebbe stato il padre nobile. Ne aveva parlato di questo progetto con Arturo Parisi e Matteo Renzi lo scorso 16 giugno. In quella data si è verificato l’ultimo faccia a faccia tra il Professore e il segretario del Pd. Renzi si era impegnato a tentare di realizzare questa idea. Ma poi è calato il gelo.

Da quel momento Prodi si è allontanato sempre di più dal mondo politico. Osservando i tentativi da parte di altri di realizzare il suo progetto. Bersani e la sua voglia di rivalsa su Renzi. Una ipotetica lista europeista di Emma Bonino. Il resto lo ha fatto l’approvazione della nuova legge elettorale, il Rosatellum. Per il momento, dunque, Romano Prodi resta fuori dalla scena politica. Come anche altri nomi illustri che hanno fondato quello che è l’attuale Pd: Enrico Letta e Walter Veltroni.