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Trattativa stato-mafia: assolto Mannino per non avere commesso il fatto

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Il Gup di Palermo, Marina Petruzzella, ha assolto Calogero Mannino, ex ministro democristiano della D.C. dalle accuse di 'minaccia a corpo politico dello Stato' nella trattativa stato-mafia, con la formula di 'non avere commesso il fatto'. La Procura lo aveva indagato perchè Mannino, vantando un...

Il Gup di Palermo, Marina Petruzzella, ha assolto Calogero Mannino, ex ministro democristiano della D.C. dalle accuse di ‘minaccia a corpo politico dello Stato’ nella trattativa stato-mafia, con la formula di ‘non avere commesso il fatto’.

La Procura lo aveva indagato perchè Mannino, vantando una certa amicizia con il capo del Ros, Subranni, avrebbe esercitato alcune pressioni al fine di ‘dialogare’ con i clan mafiosi, dopo le stragi di Capaci e Via d’Amelio, promettendo in cambio un impegno del governo per rendere meno duro il carcere per i reati di mafia. La Procura aveva chiesto 9 anni di carcere, dopo un processo durato quasi due anni. Il processo sulla trattativa stato-mafia comunque andrà avanti per gli altri boss e ufficiali dell’Arma che sono coinvolti, e per Massimo Ciancimino, il figlio dell’ex sindaco di Palermo, che verranno giudicati con rito ordinario.

Dopo la lettura della sentenza, un Calogero Mannino raggiante ha approfittato dei microfoni dei cronisti per lanciare accuse contro la persecuzione e l’accanimento dei Pm nei suoi confronti: ‘Questa di oggi – ha dichiarato Mannino al taccuino dei cronisti – è sicuramente una decisione coraggiosa che conferma la fiducia che ho sempre mantenuto nella giustizia e nei giudici, nonostante sia stato vittima dell’accanimento e dell’ostinazione di alcuni pm’.

L’attacco è rivolto ai pm di Palermo, Vittorio Teresi e Nino Di Matteo con particolare riferimento a quest’ultimo: ‘Il pm Di Matteo, nel processo per la strage di via d’Amelio ha fatto condannare persone innocenti per colpa della sua ostinazione. Forse con me voleva fare lo stesso’.

Gli stessi procuratori hanno dichiarato alla stampa di non arrendersi, dopo la sentenza assolutoria. E’ stato lo stesso pm Nino Di Matteo che ha annunciato che la battaglia non si fermerà qui: ‘Impugneremo la sentenza. Noi andiamo avanti‘.

Anche lo stesso procuratore di Palermo, Lo Voi, ha annunciato che la procura andrà a fondo: ‘Valuteremo se impugnare la sentenza dopo averne letto le motivazioni’.