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100 persone al funerale del boss morto in carcere vietato dal questore: aggrediti poliziotti

Uno scatto dei funerali

Emessi i provvedimenti dopo che 100 persone erano presenti al funerale del boss morto in carcere vietato dal questore: aggrediti due poliziotti

100 persone al funerale del boss morto in carcere che era stato vietato dal questore: aggrediti poliziotti. Una canzone di Eros Ramazzotti e striscioni per dire addio a Fabio Gloria, trovato morto a Terni: questo è quanto spiegano i media in merito a quelle esequie vietate. I parenti di Gloria però, che era stato trovato impiccato il carcere a fine gennaio dopo una condanna a 12 anni, hanno voluto comunque celebrare il funerale pubblico con un corteo a Palermo. Fanpage spiega che “quella ‘processione clandestina’ è finita in un’aggressione agli agenti intervenuti per bloccarla”. 

Boss morto in carcere, aggrediti due poliziotti

L’episodio ha visto la denuncia della polizia per otto persone in ordine ai fatti dello scorso 8 febbraio in piazza Mandorle, a Tommaso Natale. In quel frangente due poliziotti sono stati insultati, spintonati e “colpiti mentre seguivano e filmavano la scena”. Le azioni degli aggressori sono state censite ed i provvedimenti per quei fatti sono di queste ore. Sono state adottate anche due sorveglianze speciali e sono stati emessi sei avvisi orali del questore. La famiglia di Gloria non crede che il loro caro si sia suicidato. I fatti sono quelli per cui Gloria avrebbe raccontato alla moglie di aver avuto una discussione degenerata in rissa in carcere

La lite in carcere e la telefonata alla moglie

Dopo quell’episodio il 47enne aveva riportato un occhio nero e “perso sangue da un orecchio”. La sera stessa dal carcere avevano avvisato la moglie che Fabio si era ammazzato impiccandosi nella sua cella. La salma era stata portata a casa ma i poliziotti incaricati di verificare che il decreto del questore venisse rispettato avevano constatato “che la salma, in orario antecedente a quello stabilito nelle prescrizioni, era stata portata in strada attraverso un carrello elevatore”. Poco dopo era stato individuato un gruppo di un centinaio di persone che stavano portando a spalla la bara con in sottofondo un brano di Eros Ramazzotti ed esibendo uno striscione: “In terra, come in cielo, rimarrai sempre un guerriero. Fabio Vive”. Dalla questura fanno sapere che “una volta intercettati  ai partecipanti è stato immediatamente intimato di interrompere tale movimento non autorizzato e di rispettare il percorso per il cimitero stabilito nelle prescrizioni”. 

Aggrediti gli agenti che riprendevano

E ancora: “I partecipanti hanno reagito con invettive nei confronti del personale assumendo un atteggiamento ostile. Gli operatori della Scientifica, impegnati a registrare gli eventi al fine di acquisire documentazione videofotografica di quanto accaduto, subivano una aggressione da parte dei partecipanti e ricorrevano alle cure mediche, riportando contusioni”.