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A Napoli manifestazione nazionale dei sindacati confederali contro il governo

Il segretario della Cgil Maurizio Landini

Sbarra "morbido" a Napoli durante la manifestazione dei sindacati contro il governo: "Capire prima"

Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pier Paolo Bombardieri l’avevano messa in agenda da tempo e a Napoli è in corso la manifestazione nazionale dei sindacati confederali contro il governo guidato da Giorgia Meloni. Cgil, Cisl e Uil di nuovo in piazza per l’ultimo dei tre eventi messi in calendario dai leader. Si legge che si è trattato di una mobilitazione organizzata unitariamente “per ottenere un cambiamento delle politiche economiche, sociali e occupazionali, che ha visto protagoniste anche le piazze di Bologna e Milano”.

Napoli, manifestazione dei sindacati contro il governo

E dal palco della Rotonda Diaz, i leader nazionali Landini, Sbarra e Bombardieri hanno tuonato. Ha esordito Landini: “Sciopero generale? Noi non escludiamo nulla, l’importante è che il governo cambi queste politiche, se questo non avviene, noi intendiamo proseguire, useremo tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione”. E ancora: “Se non ci sono risposte, anche la partecipazione che c’è qui a Napoli ci dice che è il momento di andare avanti perché così la gente non ce la fa più”.

Posizioni “dure” di Landini e Bombardieri

Gli ha fatto eco il leader della Uil Bombardieri: “Lo sciopero generale? Chiediamo ancora interventi strutturali, pensiamo che siano temi su cui il governo deve ancora confrontarsi e decidere. Senza confronto la mobilitazione continua. Lo sciopero non l’abbiamo rimosso dai nostri vocabolari, ma continuiamo a dire che lo sciopero è un giorno, invece noi abbiamo bisogno di una mobilitazione lunga che ci permetta di continuare a parlare con la nostra gente, di avere questi grandi risultati”.

Sbarra della Cisl vede ancora un confronto

La chiosa al più “morbido” dei tre, il segretario generale della Cisl Sbarra: “Vediamo prima di capire i comportamenti e la disponibilità del governo: al centro della nostra mobilitazione abbiamo messo l’intento di riannodare i fili del dialogo e del confronto con l’esecutivo”.