La comunità e le forze dell’ordine piangono la tragica scomparsa del poliziotto Giuseppe Maggio, vittima di un incidente mortale a soli 28 anni. In queste ore di dolore, i colleghi hanno voluto ricordarlo con una lettera toccante, in cui emergono affetto, stima e il profondo vuoto lasciato dalla sua prematura scomparsa.
Addio al poliziotto Giuseppe Maggio: morto a 28 anni in un tragico incidente
Giuseppe Maggio si era preso qualche giorno di pausa per tornare nel suo paese natale, Nicosia, in provincia di Enna, e partecipare ai festeggiamenti in onore di Maria Santissima dell’Aiuto, una tradizione a cui non prendeva parte da cinque anni. Purtroppo, il giovane poliziotto non è riuscito a raggiungere la festa: è caduto in moto a soli 150 metri dalla sua abitazione, trovando la morte lungo la contrada Sant’Agrippina.
Agente della Polizia Stradale di Cerveteri-Ladispoli dall’inizio dello scorso anno, Giuseppe aveva 28 anni. Era anche confrate della Confraternita di San Cataldo, un legame che rendeva particolarmente significativo il suo ritorno a casa in occasione della festa religiosa. La sua improvvisa scomparsa ha sconvolto non solo Nicosia e il quartiere di San Cataldo, dove era noto e stimato, ma anche le comunità di Cerveteri e Ladispoli.
Addio al giovane poliziotto Giuseppe Maggio: il commovente addio dei colleghi
Il rito funebre si terrà oggi, sabato 20 settembre alle 15:30, nella Chiesa Cattedrale di Nicosia. Contemporaneamente, i colleghi della Polizia Stradale si riuniranno nella chiesa di San Giovanni Battista a Ladispoli per una messa in suo onore. Il sindaco di Nicosia ha proclamato il lutto cittadino durante la cerimonia, con sospensione delle attività ludiche e ricreative, chiusura dei negozi, e esposizione delle bandiere a mezz’asta.
La comunità nicosiana, profondamente colpita dalla tragedia, ha annullato tutti gli eventi previsti, mentre i colleghi hanno condiviso un toccante messaggio in suo ricordo.
“Ciao Pe, che dirti… onestamente speravamo di non dover mai scrivere una cosa del genere ma purtroppo eccoci qua e, tra una lacrima e l’altra, ti vogliamo dire che siamo un po’ tutti arrabbiati con te!
Secondo te è normale che te ne sei andato senza nemmeno salutare? Ai tuoi fratelli?
Bah, onestamente credo che questa sia ineducazione.
Non so se ti perdoneremo mai per ciò…però vabbe, tu sei Peppe, tu sei nostro fratello, a te tutto è concesso, facciamo passare un po’ di tempo e sono sicuro che ti ricorderemo con il sorriso… ma oggi no, ti giuro amico nostro, non riusciamo a non essere arrabbiati!
Non te ne puoi andare così a 28 anni, non puoi lasciarci qua sulla Terra a soffrire mentre tu chissà dove te la stai spassando…non si fa, ti ripeto: è ineducazione!
Oh Peppino nostro, bei momenti abbiamo passato insieme… ti ricordi quando prima della notte te ne uscivi con “oh ma inseguimenti ne dobbiamo fare sta notte?” “e vedi tu.. io sono uscito solo per quello”
e poi, come ogni santissima notte, ci ritrovavamo le classiche 5/6 volanti “DE ZONA” al nostro amato Bar Giolli, a bere il classico caffe delle 3 di notte e dire “niè raga, è finito il turno”.
Amico nostro, adesso ti salutiamo, questo non è un addio ma un semplice arrivederci, sappi che non ti lasceremo mai solo, resterai sempre nei nostri pensieri e nella nostra quotidianità, ma ti raccomando di una cosa: guidaci sempre sulla retta via, proteggici dall’alto e ogni tanto fatti anche sentire perché ci mancherai assai!
Adesso accendi i lampeggianti, attacca le sirene e parti per il tuo ultimo viaggio…
“VENTUNO, IN USCITA PER NON FAR PIU RIENTRO”
Ciao Collè, dai tuoi fratelli del Terzo“.