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Afghanistan, il generale McKenzie: “Se potesse l’Isis attaccherebbe con un aereo”

Il generale McKenzie

Afghanistan, il generale McKenzie: “Se potesse l’Isis attaccherebbe con un aereo. Sicurezza in parte affidata a membri dei talebani e delle forze afghane”

L’Afghanistan potrebbe diventare presto teatro di un nuovo modello di attentati, lo dice il generale McKenzie, comandante del Centcom Usa, in un briefing con la stampa: “Se potesse l’Isis attaccherebbe con un aereo”. Insomma, dopo la strage all’aeroporto potrebbe perfino accadere di peggio, potrebbe succedere che i terroristi provino a colpire con un velivolo, magari rubato o comprato fra le centinaia lasciate dalle truppe Usa in possesso e disponibilità dei talebani. E’ il motivo per cui le operazioni di ponte aereo, la cui fine era stata annunciata da Joe Biden per il 31 agosto, sono state accelerate: si teme che la finestra temporale dei tre giorni che separano dal termine sia finestra “caldissima”. 

McKenzie: “Isis attaccherebbe con un aereo”, l’ipotesi agghiacciante

Ed è anche il motivo per cui lo stesso Biden, qualche giorno fa, aveva tergiversato e poi deciso per il 31 agosto come termine ultimo di permanenza: un ulteriore attentato con dinamiche addirittura aeree non solo farebbe morti, ma darebbe il colpo di grazia all’immagine politica già compromessa del presidente Usa. Tutto ruota intorno al “duello” fra Isis-K e frange jiadhiste e i talebani che queste ultime giudicano apostati. Lo scopo dichiarato dell’Isis è quello di impedire che i talebani si accreditino come candidati a governare un paese sicuro, vittima magari delle loro “mattane” ma strutturato in quanto a controllo di governo e sicurezza. 

“L’Isis attaccherebbe con un aereo”, McKenzie e il disegno del Califfato Nero

Perciò gli jiadhisti hanno capito che più colpiscono duro e più sabotano il disegno dei “traditori” talebani. Con un bagno di sangue di oltre 90 morti e più di 150 feriti l’idea di un attentato “scuola” che sia aereo alletterebbe i miliziani terroristi.  Kenneth McKenzie ne è sicuro: “L’Isis vorrebbe attaccare con un aereo a Kabul se potesse”, sono state le raggelanti parole del militare americano. E l’ipoteticità è ingannevole, visto che in quanto a realizzazione i membri del Califfato Nero sono più simili all’organizzazione militare di Al Quaeda che all’arrembanza sanfedista e un po’ caotica dei taliban. 

L’allerta di McKenzie sull’Isis che “attaccherebbe con un aereo”: lo scenario degli attentati

Il dato è evidente: un kamikaze Isis è arrivato a far detonare l’esplosivo che aveva addosso a cinque metri da truppe Usa in assetto di guerra. Ha spiegato Mckenzie: “La sicurezza è in parte affidata a membri dei talebani e delle forze afghane, alcuni sono bravi e scrupolosi e altri lo sono meno”. Insomma, fra complicità, negligenza e corruzione quello che è successo a Kabul è l’ennesima riprova del fatto che in 20 anni gli Usa hanno commesso un errore madornale di creare un esercito fragile consegnato “chiavi in mano” al nemico.  I media russi hanno riferito di un veicolo con a bordo talebani saltato su un ordigno a circa 7 chilometri dall’aeroporto. Dal canto suo l’informatissima Reuters ha scritto di un’altra esplosione avvenuta nei pressi del ministero per la lotta al narcotraffico.