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Ahmed Jouider, fascicolo per istigazione al suicidio: ipotesi banda che spinga giovani ad uccidersi

Ahmed Jouider

La Procura ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio sul caso di Ahmed Jouider: pochi mesi prima in quel punto si era ucciso anche un altro adolescente.

Dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Ahmed Jouider, il ragazzo di 15 anni scomparso da Padova il 21 aprile, le forze dell’ordine hanno avviato le indagini per capire cosa sia successo nelle ore precedenti alla sua morte: dati gli ultimi messaggi inviati all’ex fidanzata e dato soprattutto che in quel punto del Brenta un altro adolescente era stato rinvenuto morto a settembre, una delle ipotesi è l’esistenza di qualcuno che spinga i ragazzini ad uccidersi.

Ahmed Jouider: fascicolo per istigazione al suicidio

Il pm padovano Andrea Girlando ha infatti aperto un fascicolo per istigazione al suicidio ritenendo plausibile l’ipotesi per cui Ahmed non si sia suicidato ma sia stato costretto a farlo. Nei suoi ultimi scambi di messaggi, aveva infatti affermato di sentirsi minacciato e di essere sicuro di morire, e prima di uscire di casa per l’ultima volta aveva detto addio alle persone a lui più care.

Poi il salto nel buio dal ponte pedonale nei pressi del quale è stato rinvenuto il suo cadavere (e prima ancora il suo cellulare), sul quale non sono stati rinvenuti segni di colluttazione o violenza che possano far pensare ad una difesa o una resistenza a qualcuno. Il perché sia finito nel fiume resta un mistero. Dato il caso di Henry Amadasun, ragazzino trovato morto nello stesso punto pochi mesi prima, gli inquirenti non escludono l’ipotesi che possa esserci qualcuno che spinge i ragazzini a uccidersi.

Ahmed Jouider, la mamma: “Non si sarebbe mai ucciso”

Latifa Benijane, la mamma della vittima, ha affermato che “mio figlio era un bravo ragazzo e non aveva il coraggio di uccidersi, non l’avrebbe mai fatto“. Oltre a lei, nessuno della comunità marocchina di Mortise sembra credere all’ipotesi del suicidio e nemmeno i vicini di casa. “Uccidersi? Quel ragazzo lì? L’ho visto crescere. Era bravo. Girano strane voci su un gruppo di ragazzini violenti: magari l’hanno minacciato per qualcosa“, ha dichiarato uno di loro.