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Alluvione Marche, la procura di Ancona: "Dalla Regione nessuna allerta ai comuni"

Per l'alluvione nelle Marche la Procura individua profili di responsabilità

Non solo acquisizione di documenti da parte dei carabinieri ed interrogatori, per la procura di Ancona "dalla Regione nessuna allerta ai comuni"

La giustizia cerca di far luce sull’alluvione nelle Marche e la procura di Ancona traccia la rotta: “Dalla Regione nessuna allerta ai comuni”. Su quella strage la magistratura sta individuando i profili penali su cui individuare le presunte responsabilità e il primo è quello per cui la Regione Marche non avrebbe diramato alcuna allerta ai comuni. 

Il filone di indagine sulle esondazioni

Insomma, non ci sarebbero stati preavvisi poco prima del nubifragio che ha provocato l’esondazione del fiume Misa e la morte di 11 persone con due dispersi. Da questo punto di vista farebbero fede le dichiarazioni di indirizzo procedurale del procuratore capo di Ancona Monica Garulli: la Regione non ha attivato alcuna allerta poco prima che l’alluvione devastasse la provincia di Pesaro-Urbino. La massina requirente ha detto al  Tgr Rai Marche: “Dal punto di vista della dinamica degli eventi quello che si riscontra in questo momento è che non c’è stato un allerta da parte della Regione Marche nei confronti dei Comuni”. 

“Dalla Regione nessuna allerta ai comuni”

Attenzione: se si tratti di informazioni di rilievo contestuale o di profilo penale già censito questo non è ancora né chiaro né ufficiale. Intanto però i carabinieri con mansioni di Pg hanno acquisito documenti sulla mancata manutenzione dei fiumi straripati ed hanno assunto a Sit, sommarie informazioni testimoniali, il referente della Protezione Civile delle Marche che si occupa di pubblicare i bollettini meteo. Perché? Perché sabato era stata emessa un’allerta gialla non rispondente per molti sindaci ai parametri di urgenza e gravità che si erano palesato dopo.