Il generale Osama Njeem Almasri, ex capo della polizia penitenziaria libica, è stato arrestato ed è al centro di un caso giudiziario internazionale per torture, violenze e omicidi nel carcere di Mitiga a Tripoli. La vicenda evidenzia le tensioni tra la giustizia libica, le procedure della Corte Penale Internazionale e la gestione italiana del caso, sollevando interrogativi sul rispetto dei diritti umani e sull’efficacia delle istituzioni nel perseguire crimini contro l’umanità.
Il caso Almasri: risonanza internazionale e polemiche in Italia
Il caso ha avuto una risonanza internazionale: Almasri era stato fermato in Italia nel gennaio 2025 su mandato della Corte penale internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità, ma era stato liberato dopo pochi giorni e rimpatriato in Libia a causa dell’inerzia del ministero della Giustizia italiano.
Federico Gianassi, capogruppo del Pd in Commissione Giustizia, ha commentato: “Mentre la Procura libica agisce contro chi si è macchiato di crimini contro l’umanità, il governo italiano… ha scelto di non consegnare alla Corte penale internazionale un pericoloso criminale, tradendo le vittime e offendendo la memoria di chi ha sofferto sotto la violenza e l’abuso di potere.”
L’arresto e il successivo rinvio a giudizio del generale Almasri rischiano di acuire le tensioni politiche in Libia, già segnata da divisioni tra governi rivali e milizie armate, mentre segnano un episodio significativo nella collaborazione del nuovo esecutivo tripolitano con la Corte penale internazionale.
Almasri arrestato a Tripoli: le gravi accuse a suo carico
Come riportato da Repubblica, il generale Osama Njeem Almasri, ex comandante della polizia penitenziaria libica e leader della milizia Rada, è stato posto in custodia cautelare dalla Procura generale di Tripoli. L’accusa riguarda torture e violenze inflitte ai detenuti del carcere di Mitiga, situato nella capitale, che avrebbero causato la morte di almeno un prigioniero e maltrattamenti ad altri dieci. Secondo quanto riferito dai media locali, tra cui Libya24 e Alahrar, le indagini condotte dal procuratore generale Sadiq al Sour hanno raccolto prove ritenute sufficienti a giustificare l’arresto.
La Procura ha comunicato che “a seguito delle indagini sui fatti attribuiti all’ufficiale di polizia Osama Njeem Almasri, il sostituto procuratore generale ha completato la raccolta di informazioni relative alle violazioni dei diritti dei detenuti dell’istituto di correzione e riabilitazione di Tripoli”.