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L'altra guerra quotidiana: sei morti nel campo profughi palestinese in Libano

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Ancora rivolte nei campi profughi palestinesi. L'ultima, in Libano, ha provocato sei morti.

Alle frontiere della Palestina e del Medioriente continuano a esplodere le rivolte. In questi giorni sei persone sono morte a seguito di scontri nel campo profughi palestinese di Ein el-Hilweh, vicino alla città portuale libanese di Sidon.

Sei morti nel campo profughi palestinese in Libano

Sabato 29 e domenica 30 luglio sono esplosi gli ennesimi scontri in un campo profughi palestinese. Questa volta è accaduto in Libano, a Ein el-Hilweh. La miccia è esplosa tra l’organizzazione politica e paramilitare Fatah e i sostenitori del gruppo islamista al Shabab al Muslim. Una sorta di vendetta scaturita dopo l’uccisione di un membro del gruppo Shabab al Muslim da parte di un uomo non indentificato.

Le due fazioni opposte si sono affrontate fucili d’assalto e granate. Le tensioni hanno portato alla morte di Ashraf al Armouchi, comandante di Fatah, e altri suoi quattro uomini. Il bilancio è salito a sei morti, fino alla tregua stabilita grazie alla mediazione delle autorità libanesi.

 

Le condizioni dei profughi palestinesi e i campi come ghetti

A Ein el-Hilweh si trova uno dei più grandi campi profughi dove vivono migliaia di palestinesi stipati in spazi angusti e poco capienti. Le Nazioni Unite hanno denunciato la presenza di ben 63mila profughi in un unico ristretto campo.

Dal 1950 al 2012 il numero di rifugiati palestinesi registrati è cresciuto di ben 5 volte: da 914mila nel secondo dopoguerra a oltre 5 milioni di oggi. Gran parte di essi costretti a convivenze forzate con etnie e gruppi religiosi ostili in piccoli spazi, spesso privi di servizi essenziali. Una guerra tra poveri.

Il loro destino di “espulsi” è stato segnato subito dopo la creazione di questi campi a seguito della guerra arabo-israeliana cominciata nel 1948. Un conflitto ancora irrisolto.

L’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione (Unrwa) ha così definito la condizione dei profughi dirottati nei campi:

“I rifugiati palestinesi sono persone il cui normale luogo di residenza era la Palestina tra il giugno 1946 e il maggio 1948, che hanno perso tanto le loro abitazioni quanto i loro mezzi di sussistenza come risultato della guerra arabo-israeliana del 1948”.