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Def, approvazione in Cdm: ecco cosa prevede

Giorgia Meloni e i titolare dell'Economia, Giancarlo Giorgetti

Le cose vanno meglio e dal Mef fanno sapere che il fenomeno è tendenziale: è stato approvato il Def del governo Meloni

Le avvisaglie positive c’erano già da prima di Pasqua ed a citarle ci aveva pensato un’analisi di Bankitalia, è stato quindi approvato il Def del governo Meloni in Cdm: ecco cosa prevede e su cosa poggia un nuovo moderato ottimismo dell’esecutivo. C’è un dato-cardine: il previsto aumento del Pil viene confermato e sarebbe leggermente superiore alle stime. E il documento approvato in Consiglio dei ministri lo spiega bene: si prevede un aumento del Pil dello 0,9%, leggermente superiore a quanto previsto. E il rapporto debito/Pil? Quello è sceso al 144,4%.

Approvato il Def del governo Meloni

Ecco perché da questo punto di vista il Mef retto da Giancarlo Giorgetti ha varato un taglio del cuneo fiscale di 3 miliardi per i lavoratori con redditi medio-bassi. Giogia Meloni ha spiegato: “Il governo ha tracciato la politica economica per i prossimi anni, una linea fatta di stabilità, credibilità e crescita”. Nel Documento di economia e finanza il Prodotto interno lordo per il 2023 è previsto in aumento tendenziale dello 0,9%, fno ad un mese fa si parlava di un più 0,6% . E il deficit di bilancio in rapporto allo stesso Pil è calato dal 4,5% delle precedenti previsioni al 4,35% tendenziale”.

La nota di riassunto del Mef

Lo spiega una nota ministeriale: “A fronte di una stima di deficit tendenziale per l’anno in corso pari al 4,35% del Pil, il mantenimento dell’obiettivo di deficit esistente (4,5%) permetterà di introdurre, con un provvedimento di prossima attuazione, un taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi di oltre 3 miliardi a valere sull’anno in corso”, ha dichiarato il Mef. E il PIl? Secondo il Ministero dell’Economia le stime sono positive per i prossimi anni: il tendenziale per il 2024 è all’1,4% (1,5% programmatico) dell’1,3% nel 2025 e dell’1,1% nel 2026 (stesse percentuali nel programmatico).

Il rapporto debito/Pil migliora

Attenzione: nel 2022 il rapporto debito/Pil è risultato pari al 144,4%. Si tratta di 1,3 punti percentuali inferiore rispetto alla previsione del Dpb di novembre. La riduzione del debito/Pil è stata analizzata nella nota del Def: “La diminuzione, coerentemente agli obiettivi indicati nello scenario programmatico, continuerà progressivamente nel 2023 al 142,1%, nel 2024 al 141,4, fino a raggiungere il 140,4% nel 2026. Tuttavia, non possono essere ignorati gli effetti di riduzione del rapporto debito/Pil che si sarebbero potuti registrare se il superbonus non avesse avuto gli impatti sui saldi finora registrati”.