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Sventato attentato al concerto di Lady Gaga: il comunicato ufficiale della Polizia brasiliana

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Sventato il pericolo di attentato al concerto di Lady Gaga: il comunicato della Polizia brasiliana

Al termine del grande concerto di Lady Gaga a Copacabana, la Polizia brasiliana ha fatto sapere di avere sventato un attentato terroristico. L’operazione è stata portata a termine con la collaborazione di più reparti della polizia e l’intervento del ministero della Giustizia.

Sventato attentato al concerto di Lady Gaga a Copacabana

Due individue sono già stati arrestati, tra cui  il leader del gruppo, in possesso illegale di arma da fuoco a Rio Grande do Sul, seguito da un adolescente, e altri lo saranno con ogni probabilità nelle prossime ore.

Un gruppo di persone, infatti, da giorni stava orchestrando un complotto online per incitare all’odio e reclutare altri: “Stavano cercando di convincere anche dei minorenni a partecipare“. Questi individui agivano tramite piattaforme digitali, promuovendo la diffusione di crimini d’odio, autolesionismo e contenuti violenti come forma di appartenenza e di sfida tra i giovani. L’allarme è arrivato dal Sottosegretariato dell’Intelligence (Ssinte) della Polizia civile. Tra le armi che avevano intenzione di usare c’erano esplosivi improvvisati e fatti artigianalmente e anche molotov. Stando a quanto si apprende dai media brasiliani, nel mirino di questo attentato c’era anche la comunità LGBTQ, di cui fanno parte moltissimi fan di Lady Gaga. La polizia ha svolto un lavoro efficace, perché ad un evento nel quale c’erano 2,1 milioni di persone, un attentato come questo avrebbe potuto causare centinaia o addirittura migliaia di vittime. Proprio per evitare il panico, gli agenti hanno evitato di comunicare il tentativo di questo attentato sventato prima che lo show fosse concluso.

Il comunicato della Polizia brasiliana

Come dichiarato dalla Polizia brasiliana nel comunicato ufficiale, in particolare, sono stati gli agenti della polizia civile del 19° distretto di polizia (Tijuca), insieme al Laboratorio per le operazioni informatiche (Ciberlab) del Ministero della giustizia e della sicurezza pubblica (MJSP) ad impedire un attentato dinamitardo durante lo spettacolo di Lady Gaga. il piano era principalmente contro bambini, adolescenti e il pubblico LGBTQIA+. Le indagini hanno coinvolto anche il Coordinamento delle risorse speciali (Core). L’operazione “Fake Monster” è stata pianificata sulla base di un’indagine della polizia civile di Rio de Janeiro, che ha identificato come i soggetti coinvolti stessero reclutando partecipanti, tra cui adolescenti, per avanzare attacchi integrati utilizzando esplosivi improvvisati e molotov. Nell’azione sono stati notificati 15 mandati di perquisizione e sequestro contro nove obiettivi nelle città di Rio de Janeiro, Niterói, Duque de Caxias e Macaé, a Rio; Cotia, San Vicente e Vargem Grande Paulista, a San Paolo; São Sebastião do Cai, nel Rio Grande do Sul; e Campo Novo do Parecis, nel Mato Grosso.

Il piano di attentato sventato: in cosa consisteva

Il lavoro ha avuto il supporto degli ufficiali di polizia civile di questi stati. Dispositivi elettronici e altri materiali sono stati raccolti presso le abitazioni degli indagati e saranno analizzati per rafforzare le indagini. Dopo l’operazione, nel pomeriggio di sabato, gli agenti si sono recati anche a Macaé per l’esecuzione di un mandato di perquisizione e sequestro nei confronti di un individuo che stava anche pianificando degli attacchi, che aveva minacciato di togliere la vita a un ragazzino in diretta ed è accusato di terrorismo e istigazione alla criminalità. “L’operazione”, si legge nel comunicato, “è stata avviata per neutralizzare i comportamenti digitali coordinati, che potevano rappresentare un rischio per il pubblico dell’evento. Il lavoro è stato svolto con discrezione e precisione, evitando il panico o la distorsione delle informazioni tra la popolazione. La Polizia Civile continua ad agire in modo coordinato per contrastare i crimini digitali e la mobilitazione di gruppi che utilizzano l’ambiente virtuale per incitare pratiche illegali”.