Lisa Pendezza Un terribile caso di violenza si è consumato nella regione indiana de Kashmir. Una bambina di 9 anni è stata uccisa dopo essere stata torturata e stuprata dalla matrigna e da un gruppo di 4 minorenni, tra i quali c’era anche il fratellastro di 14 anni. La bambina era scomparsa da una decina di giorni quando il suo corpo è stato ritrovato nella giungla del distretto di Baramulla. Il cadavere recava i segni dello stupro e della tortura ed era parzialmente bruciato con l’acido. Il decesso è avvenuto in seguito a un violento colpo d’ascia.
Bambina stuprata e uccisa
Secondo le dichiarazioni rilasciate da Mir Imtiyaz Hussian, commissario della polizia di Baramulla, all’emittente televisiva ND TV, la donna avrebbe progettato l’omicidio a causa di una profonda gelosia. La bambina era figlia del marito e di un’altra donna e lei non sopportava l’affetto e le attenzioni che il padre aveva nei confronti della piccola. La matrigna avrebbe chiesto al figlio e a tre suoi compagni minorenni di immobilizzare la bambina e di violentarla davanti ai suoi occhi. La polizia ha iniziato a sospettare di lei dopo aver raccolto le testimonianze di alcuni vicini di casa.
Quello di Baramulla è il secondo caso di bambina stuprata e uccisa nella regione del Kashmir in pochi mesi. A gennaio Asifa Band, una bimba musulmana di 8 anni, è stata violentata e uccisa nel distretto di Kathua da un gruppo di uomini hindu. Il caso aumentò la tensione tra i due gruppi religiosi presenti nella regione.
Le statistiche rivelano che dal 2012 il numero di violenze sessuali in India è cresciuto enormemente. Diverse proteste sono esplose nel paese in seguito allo stupro di gruppo di una 23enne a Delhi. Il governo ha quindi deciso di introdurre nuove norme per punire più severamente gli stupratori, inclusa la pena di morte.
