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Bimba cade in un pozzo: salvata dall’acqua con la madre

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Una bimba di 3 anni finisce in un pozzo. La madre si precipita per salvarla, ma rimane intrappolata anche lei nell’acqua gelida. Un passante le salva.

Una vicenda che sarebbe potuta finire in tragedia quella che arriva da San Quirico d’Orcia, in provincia di Siena. Una bimba di 3 anni è caduta in un pozzo profondo 7 metri, rimanendo bloccata nell’acqua ghiacciata insieme alla madre, precipitatasi a salvarla. In soccorso delle due, è intervenuto un passante, Luca Noli, di professione elettricista, chiamato dal nonno della piccola. Luca, senza pensarci un attimo, si è tolto le scarpe e calato nella buca per salvare mamma e figlia.

La storia a lieto fine

L’uomo è riuscito a scendere nel pozzo con la cinghia del proprio camion. Prima ha portato in superficie la bimba e poi la mamma di quest’ultima. Il tutto prima che arrivassero i Vigili del Fuoco. Luca racconta che il momento più bello, è stato aver sentito piangere la piccola, che dunque era cosciente. Sotto shock, ma viva. Spaventata, non voleva saperne di lasciare il collo della madre, al quale era abbracciata. I due adulti, però, le hanno fatto credere che si trattasse di un gioco e alla fine la bambina si è convinta a lasciarsi legare con la fune. A tirarla fuori da pozzo ha pensato il nonno, circondato da altra gente accorsa per cercare di dare una mano.

Attualmente la bambina si trova all’Ospedale di Siena per accertamenti a causa di una lieve ipotermia. Non è in pericolo di vita. In buone condizioni la madre, che si era tuffata per salvare la figlia, tenendole la testa fuori dall’acqua alta due metri. Poi però, non era riuscita a risalire con lei. Sul posto sono intervenuti, oltre ai pompieri, i sanitari del 118, l’elisoccorso Pegaso e i Carabinieri di Montalcino. Alla fine è stato estratto dal pozzo il soccorritore, anche lui in difficoltà. Questi afferma di essere rimasto nel pozzo circa un quarto d’ora, venti minuti, che sono sembrati un’eternità. Sul caso, la Procura del capoluogo toscano ha aperto un’inchiesta, per capire come mai la buca fosse aperta, essendo quindi pericolosa.

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Il tragico precedente

Uno dei precedenti della vicenda, è quello del piccolo Alfredo (Alfredino) Rampi, bambino di sei anni morto proprio nel pozzo nel quale era caduto nella frazione di Vermicino, nei pressi di Roma. Il 13 giugno del 2018 è stato ricordato il 37esimo anniversario della tragedia. Il giorno 10, Ferdinando, papà del bambino, aveva avvisato la polizia perché il figlio non era tornato a casa, dopo essere andato a fare una passeggiata con gli amichetti in un campo vicino. Poi la terribile scoperta che Alfredino era caduto in un pozzo profondo almeno 60 metri.

La notizia fu data dai telegiornali il giorno successivo, quando cominciò la vana corsa contro il tempo per salvare il bimbo. Alfredino morì dopo tre giorni, durante i quali l’Italia era rimasta con il fiato sospeso. In seguito fu arrestato il 44enne Amedeo Pisegna, insegnante di applicazioni tecniche e proprietario del terreno. L’accusa? Omicidio colposo con l’aggravante della violazione delle norme di prevenzione degli infortuni.

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