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Bitcoin: cos'è e come fare trading online

Bitcoin

Ormai si parla sempre più di bitcoin. Ma andiamo a vedere cosa sono e a scoprire chi potrebbe darci una mano a capirne di più.

Ormai si parla sempre più di bitcoin. Ma andiamo a vedere cosa sono e a scoprire chi potrebbe darci una mano a capirne di più. Sono molti i trader online che si propongono di insegnarti a commerciare in bitcoin, come vendere e come comprare. Ma pochi sono affidabili come Vici, una società di marketing nata in Florida che ormai è piuttosto estesa anche sul mercato italiano. Seguire i corsi di Vici insegna sia a fare del semplice trading che a investire su bitcoin. Ma adesso andiamo a conoscere meglio cosa sono i bitcoin.

Bitcoin

I Bitcoin sono una criptovaluta con la quale si possono effettuare i classici pagamenti tra utenti, oppure con la conversione della moneta elettronica in altra valuta senza l’intervento di un intermediario. Infatti, Bitcoin si fonda su un sistema decentralizzato (peer-to-peer) dove, per la prima volta, non c’è una banca centrale che ne controlla l’emissione. Il trasferimento avviene tra portafogli elettronici dei vari utenti e le transazioni sono anonime.

L’anonimato, che nei fatti è uno dei maggiori pregi dei bitcoin, viene garantito dal fatto che a essere tracciate sono le semplici transazioni e non il saldo complessivo della valuta scambiata. Per trovare e commerciare botcoin, si ricorre al “mining”. Nonostante non ci sia nessun tipo di estrazione, (mining vuol dire proprio “estrazione” in inglese) il termine è comparabile con l’attività mineraria per il fatto che, come per altre materie prime, i bitcoin disponibili sono limitati, e ci vuole tempo per estrarli. Il lavoro dei “miners” si concentra su il mantenimento di un libro mastro pubblico, accessibile all’intero sistema di miners, nella quale vengono annotate e memorizzate tutte le transazioni.

bitcoin

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I miners

I miners hanno varie funzioni: validare le transazioni, controllando che gli stessi bitcoin non vengano trasferiti più volte (evitare le spese doppie) mantenere la sicurezza del libro mastro e così validando le transazioni. Quando si effettua una richiesta di trasferimento di bitcoin, questa viene inviata a tutti i miners che, come in tutti i mercati, si fanno concorrenza, per verificare che il bitcoin che si vuole trasferire non sia già stato “speso”. Una volta approvata, la transazione sarà memorizzata nel libro mastro. Così si evita che uno stesso bitcoin venga utilizzato più volte.

Teoricamente questo rischio può essere corso da tutti i sistemi valutari, ma il “mondo fisico” da questo punto di vista è più protetto perchè è molto più semplice verificare la bontà o meno della moneta. Se il sistema è basato sull’anonimato degli utenti finali, diventa fondamentale controllare il libro mastro di tutte le transazioni per verificare che il bitcoin che si sta trasferendo non è già stato utilizzato. La seconda attività dei miners è quella di mantenere la sicurezza del libro mastro dove tutte le transazioni sono registrate. Ma come fanno? Il libro mastro, a dire il vero, è una idea più che un fatto, nel senso che non esiste effettivamente un libro mastro che contiene tutte le transazioni.

La blockchain

Il sistema nel quale sono memorizzate e tracciate le transazioni è decentralizzato e collegato da “blocchi”. Ogni blocco contiene riferimenti a un blocco precedente che a sua volta contiene riferimenti di un blocco precedente e così via. In questo modo è possibile risalire al primo blocco creato. La catena dei blocchi, definita blockchain, custodisce lo storico di tutte le transazioni. Ma non è tutto. Per aggiungere un nuovo blocco alla catena, i miners fanno ricorso alla crittografia. Per crittografare un “blocco” si ha bisogno di una enorme potenza computazionale, questo perché la crittografia cambia per ogni transazione. Infatti il codice risultante ha una lunghezza predeterminata qualunque sia l’input, è impossibile risalire dall’output all’input, una piccola variazione dell’input causa una enorme differenza nel risultato. Per questo motivo il numero di bitcoin emesso si riduce con il tempo, perché risulta sempre più difficile generare nuovi blocchi e crittografarli. Infatti tutto il sistema è programmato per arrivare a un numero massimo di bitcoin in circolazione che sia aggira intorno ai 21 milioni.

Valore bitcoin

I bitcoin hanno un valore molto mutevole. Il che non permette di attribuirvi un valore preciso in quanto la correttezza del dato non è costante, dato che esso può variare anche a distanza di breve tempo. Il loro valore oscillante influisce sul rendimento degli eventuali investimenti. Se una persona invece li utilizza per i propri acquisti, deve conoscerne sempre il valore preciso. Per avere sempre sotto controllo il valore di questa valuta è possibile utilizzare strumenti come quello di investing. Quando si compra questa valuta, non è necessario comprare la moneta “intera”. Si può acquistare ad esempio una piccola parte.

Fare previsioni sulle oscillazioni della valuta è molto difficile. Se si vuole investire in bitcoin il tempismo è fondamentale. Nel 2009, ad esempio uno studente norvegese ne ha acquistati 5.600 per soli 24 dollari. Dopo anni il valore dei quei bitcoin è lievitato, arrivando a più di 1000 dollari l’uno. Un caso meno fortunato invece vede protagonista uomo che, non consapevole del valore ottenuto dai bitcoin, buttò via un hard-disk con dentro bitcoin dal valore di sei milioni di dollari. Gli investitori devono perciò essere consapevoli dei rischi che questo genere di investimento può comportare.

Trading in bitcoin

Investire in questa valuta è rischioso, ma può comportare anche ingenti guadagni. Nel 2013 ad esempio il valore della valuta è passato da 20 dollari a 1.200 dollari. Oggi il loro valore si aggira intorno ai 200 euro. Queste oscillazioni possono però essere un punto a favore del Bitcoin. I grandi movimenti infatti creano ottime opportunità di guadagno. E’ bene ricordare inoltre che è possibile guadagnare anche quando i prezzi scendono, investendo su opzioni “Put”.

Il rischio inoltre è limitato al prezzo che si paga per l’opzione stessa, mentre il profitto possibile teoricamente è infinito. Non è quindi consigliabile investire somme ingenti, bensì partire da una cifra la cui perdita non comporterebbe un danno eccessivo.