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Botta e risposta con Kayla Trillgore

kayla trillgore ph matteo masini

Oopart Records ha pubblicato "Tragedy Of The Body", l'EP di esordio di Kayla Trillgore: l'artista italo-rumena, dopo avere sperimentato diverse sonorità e collaborazioni nel corso degli anni, dal 2022 si è lanciata nelle prime produzioni autonome, dando forma al suo universo attraverso synth, scre...

Oopart Records ha pubblicato “Tragedy Of The Body”, l’EP di esordio di Kayla Trillgore: l’artista italo-rumena, dopo avere sperimentato diverse sonorità e collaborazioni nel corso degli anni, dal 2022 si è lanciata nelle prime produzioni autonome, dando forma al suo universo attraverso synth, scream e vocals angelici. Il nuovo progetto discografico, composto da quattro tracce e disponibile da oggi su tutte le piattaforme di streaming musicale, è un lavoro dedicato al tema del corpo, in cui visual, parole e suoni coesistono in uno spazio in cui ci si muove tra l’elettronica sperimentale, l’art-pop e il metal.

Quando hai deciso di diventare producer?
Nel momento in cui ho sentito la necessità di sperimentare ed essere indipendente il più possibile. Ho sempre composto i miei brani utilizzando la tastiera e integrato alcune idee nelle produzioni dei miei progetti precedenti, ma sentivo che c’era un potenziale inespresso.

Quando hai capito che questa era la tua strada?
Quando ho realizzato che i brani prodotti da me riuscivano, per forza di cose, a trasmettere esattamente quello che volevo, nel modo in cui lo volevo. Quando ho terminato la mia prima produzione totalmente autonoma ho sentito il mio mondo prendere vita a 360°; e ho anche capito di essere effettivamente brava per essere all’inizio.

Quali sono i tuoi artisti preferiti?
Ce ne sono davvero tanti: soffermandomi su quelli che in qualche modo hanno plasmato sicuramente le mie scelte da producer ci sono Burial, Grimes, IC3PEAK e Crystal Castles.

E i tuoi club e i tuoi festival preferiti?
Sono molto affezionata al C2C, così come alla città di Torino, cerco di tornarci ogni anno. Per quanto riguarda il clubbing, essendo un angelo della notte, amo andare in cerca di realtà nuove e sperimentali, quelle in cui c’è soprattutto un forte senso di community e la musica è solo uno dei veicoli per portare avanti un cambiamento culturale. A Milano mi troverete sicuramente a eventi come Spiritual Sauna, Lobo e Dubwise.

Come definiresti la musica che suoni e produci?
Notturna, tragica, sensuale. Eterea ma densa allo stesso tempo.

Qual è il momento che ricordi con più piacere nella tua vita da producer?
Quando i sample di forbici, coltelli e bisturi che ho usato in “SPLIT.”, la seconda traccia di “Tragedy Of The Body”, una volta disposti per arricchire il drum kit, suonavano anche meglio di quello che mi ero immaginata.

E quello più assurdo o imbarazzante?
Non ne ricordo di particolarmente imbarazzanti. Sicuramente un momento assurdo, ma in senso positivo, è stato quando il producer che mi aveva ispirata per la mia prima produzione – ma in generale per molte cose – mi ha dato un feedback molto positivo sul brano: è stata una bella conferma.

Come trascorri il tempo libero?
Non so bene come considerare il concetto di “tempo libero”: non comprendo da cosa dovrebbe essere libero e non vorrei vivere secondo questa concezione. Mi auguro di impiegare il mio tempo in modo libero però, questo sì.

Come ti rapporti con i social network?
Cerco di prenderne il meglio: osservare i pattern, decodificare i cambiamenti in atto. Vorrei però ridurre il mio screen time, ultimamente ne sto risentendo.

Ci racconti i tuoi prossimi progetti?
Tragedy Of The Body è un progetto molto articolato, vorrei esploderlo ulteriormente con collaborazioni, remix e dedicarmi alle prossime issue della zine. Inoltre, non vedo l’ora di tornare a produrre: mi sono fermata nell’ultimo periodo e ne sento molto la necessità.

Ascolta “Tragedy Of The Body” sulle piattaforme digitali: https://links.altafonte.com/mj0rebd

instagram.com/kaylatrillgore/