> > Brescia, indagine per frode fiscale di 160 milioni di euro: dieci arresti

Brescia, indagine per frode fiscale di 160 milioni di euro: dieci arresti

Forze dell'ordine

Dalle indagini della guardia di finanza di Brescia è emerso l'utilizzo di un sistema basato sull'emissione di fatture per operazioni inesistenti: arrestate dieci persone per associazione a delinquere

Sei persone in carcere e quattro ai domiciliari: questo il bilancio degli arresti eseguiti dalla guardia di finanza di Brescia alle prime ore di lunedì 3 luglio. L’accusa è di associazione a delinquere finalizzata all’emissione e all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per circa centosessanta milioni di euro.

Al via le perquisizioni

Ai dieci provvedimenti di custodia cautelare si sommano altri settanta indagati e quarantotto società (ventuno delle quali straniere). Dopo gli arresti, sono state disposte perquisizioni nella provincia di Brescia, ma anche di Bergamo, Como, Cremona, Cuneo, Mantova, Monza e Brianza, Roma, Torino, Udinese e Verona. Con l’ausilio dei cash dog, la guardia di finanza ha trovato e sequestrato finora settecentocinquantamila euro: dalle indagini è emerso che gli arrestati utilizzavano un sistema basato sull’emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per un importo pari alla cifra suddetta.

Gli arresti

Stando a quanto riportato da Il Giornale di Brescia, sono finiti in carcere i fratelli Massimiliano e Federico Borghesi, ritenuti i vertici del gruppo che aveva impostato lo schema di fatture false insieme al bresciano Roberto De Pedro. Altre misure cautelari emesse nei confronti di Claudio Romellini(anche lui bresciano), Fabiana Olivo (nata in provincia di Udine), Nicola Ruta (originario di Trani) Giulia Frassinelli, Walter Orami e Andrea Carlino.