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Calenda annulla cena: PD merita estinzione. E attacca Renzi

Calenda

Salta la cena con Renzi, Gentiloni e Minniti. Massimo Calenda si sfoga e consiglia: "Meglio se il PD non si presenta alle Europee".

Massimo Calenda annulla la cena con i big del PD Matteo Renzi, Paolo Gentiloni e Marco Minniti. L’iniziativa aveva suscitato ilarità fuori e dentro il partito, con Luca Zingaretti che ha annunciato una serata in trattoria con esponenti della società civile. L’ex ministro dello Sviluppo economico quindi si sfoga e dichiara: “Il PD è un partito da psichiatri, merita l’estinzione”. Poi l’attacco a Renzi considerato “un’entità che non si capisce che cosa vuole fare”.

L’ultima cena di Calenda

“Nel Partito Democratico abbiamo due problemi. Il primo è fare una opposizione efficace e farla subito, contrastando in modo costruttivo il caos del Governo. Il secondo, in vista delle prossime elezioni, è costruire un fronte politico più ampio del PD, che rifondi totalmente il pensiero progressista. E’ chiaro che non si risolvono tutti i problemi con una cena fra chi ha lavorato insieme al Governo, mi pare però un primo passo necessario che si torni a parlarci e confrontarci di persona” dichiarava ieri ai microfoni del Tgcom24 Massimo Calenda.

Dopo qualche ora, però, è lo stesso ex ministro dello Sviluppo economico a far saltare la cena. Su Twitter infatti annuncia: “Dopo 24 ore di polemiche interne e amenità varie, a partire dalla disfida delle cene, ho cancellato l’incontro“. “Lo spirito – spiegava – era quello di riprendere un dialogo tra persone che hanno lavorato insieme per il paese e aiutare il PD . In questo contesto è inutile e dannoso”.

Calenda aveva infatti inviato i tre big dem (o presunti tali), Matteo Renzi, Paolo Gentiloni e Marco Minniti. I tre erano pronti a sedersi a tavola ma fuori e all’interno del partito la mossa di Calenda non è piaciuta a tutti, con Luca Zingaretti (unico candidato ufficiale alle primarie del PD) che aveva risposto organizzando una serata in trattoria con esponenti della società civile.

Zingaretti: tutti in trattoria

“Per un congresso diverso, aperto e partecipato, la prossima settimana – ha annunciato infatti il governatore del Lazio – ho organizzato in trattoria una cena con un imprenditore del Mezzogiorno di una piccola azienda, un operaio, un amministratore impegnato nella legalità, un membro di un’associazione in prima fila sulla solidarietà, un giovane professionista a capo di una azienda start up, una studentessa ed un professore di liceo”. “A tutti loro voglio chiedere – ha sottolineato Zingaretti – che dobbiamo fare secondo voi? Dove abbiamo sbagliato? Come riprendere a lottare e vincere? Perché la nostra storia ricomincia così: ascoltando le persone“.

Massimo Calenda inizialmente non ha voluto credere alla “controcena”, sostenendo: “Zingaretti è persona troppo intelligente per ‘rispondere’ così a un incontro tra quattro persone che peraltro non è fatto contro nessuno ma solo per confrontarsi tra ex colleghi di governo“. Dopo le critiche, però, anche Matteo Renzi ha preso le distanze dall’iniziativa dell’ex ministro, riferendo ai suoi collaboratori: “Questi levano i vaccini, e i nostri parlano delle cene. Roba da matti”.

PD partito da psichiatri

Dopo aver annullato la cena, Massimo Calenda tuona quindi contro il PD che, dichiara, “merita l’estinzione”. “Sono convinto – osserva l’ex ministro questa mattina ai microfoni di Radio Capital – che alle prossime Europee non ci debba essere”. “Serve un fronte repubblicano, progressista, che recuperi la parte di parte di classe dirigente locale e nazionale capace ma che spazzi via un partito che ha come unico obiettivo quello di spartirsi una torta sempre più piccola tra dirigenti che sono usurati, – afferma – che pensano solo a questo dalla mattina alla sera”.

“Quello che importa a loro è il congresso. – denuncia – Sta diventando un posto in cui l’unico segretario che si dovrebbe candidare è il presidente dell’associazione di psichiatria”. Poi l’attacco all’ex premier. “Nel PD c’è un’entità, che si chiama Renzi, che non si capisce cosa voglia fare e va avanti per conto suo. È una roba un po’ singolare. – aggiunge – È stato un presidente del Consiglio che all’inizio aveva veramente voglia di cambiare l’Italia e che ha fatto cose buone. È un grosso peccato”.

“L’unica cosa che vuole fare il PD in questo momento – analizza quindi l’ex ministro – è una resa dei conti fra renziani e antirenziani in vista di un congresso che doveva esserci, per me, settimane fa, e tutto sarà paralizzato in questa cosa di cui al paese non frega nulla. Nel frattempo, l’opposizione si fa in ordine sparso”. Calenda infatti rivela di non sentire il segretario del PD Maurizio Martina “da due mesi” mentre con Gentiloni e Minniti parla “continuamente”.

Nessun rimpianto però nell’aver preso la tessera del Partito Democratico anche se fare proposte, confessa amaramente “non è servito a nulla”. Il prossimo passo, rivela quindi, è “portare a cena i miei figli. Pizza, Chinotto e insalata (per me). – concludendo – E archiviamo così la cena delle beffe”.