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Calenda attacca Gualtieri: 600 giorni di nulla, un po' di umiltà

Calenda alla Libreria Spazio Sette di Roma

Calenda attacca Gualtieri e lo accusa di scarsa umiltà e di immobilismo amministrativo

“È una bravissima persona ma ha un grado di presunzione che sta portando la città allo sbando”. L’attacco è di Carlo Calenda, il leader di Azione che oggi, dalla conferenza stampa, ha criticato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, impegnato in questi mesi per aggiudicare la candidatura di Expo 2030 alla capitale.

 

Calenda attacca Gualtieri: “In 600 giorni non si è fatto niente”

Calenda ha presenziato l’evento “600 giorni di Gualtieri“, una conferenza stampa allestita alla Libreria Spazio Sette di Roma dai quattro consiglieri comunali della sua lista al Campidoglio, per fare il punto su Roma e sull’amministrazione di centrosinistra guidata da Gualtieri, eletto primo cittadino alle elezioni amministrative 2021.

“Si possono dire idiozie in campagna elettorale ma quando si dice che gli altri dicono idiozie, e poi si cambia idea, sarebbe bene ammettere l’errore”. Calenda si prende così tutte le ragioni, in particolare in merito al progetto di termovalorizzatore. “Dopo averci dato ragione su stadio e termovalorizzatore, finirà per darci ragione anche su Ama (la municipalizzata che gestisce i rifiuti della capitale, ndr)”.

La gestione dei rifiuti a Roma e le partecipate

La ricetta di Calenda per Ama è chiara: “Deve andare in Acea per avere una gestione corretta e manageriale. Non deve essere posseduta da una società privata ma deve avere una governance privata, altrimenti è gestita dai sindacati che portano i voti al sindaco di Roma. Le partecipate devono essere tutte staccate dalla gestione comunale e messe in una holding”.

Se la Raggi si è portata la croce dei cinghiali, i 600 giorni di Gualtieri, secondo Calenda, saranno ricordati per l’immobilismo: “Non si sta facendo nulla sul decoro urbano, non sono stati messi i cestini e non sono stati avviati gli impianti, metà dei mezzi Ama è fuori servizio”.

Infine la stoccata: “è una bravissima persona ma ha un grado di presunzione che sta portando la città allo sbando”.

Calenda a Gualtieri: “Un po’ di umilità”

Nella tornata del 2021 Calenda non arrivò nemmeno al ballottaggio. Seicento giorni dopo spiega: “Al secondo turno ho dato l’indicazione personale di voto a Gualtieri, anche perché dall’altro lato non c’era un programma. Ma in seicento giorni non si è fatto nulla, il sindaco è una entità eterea che appare ogni tanto. A Gualtieri dico di fare un grande rimpasto della giunta, perché ci sono assessori che non sono in grado di fare nulla, con un po’ di umiltà, con persone che almeno abbiano gestito un chiosco in precedenza”.