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Capodanno, il nipote della donna uccisa da un proiettile: "Credevo che l'arma fosse scarica"

Capodanno

L'uomo si trova ora in carcere con l'accusa di omicidio colposo, detenzione e porto di arma da fuoco e ricettazione

Gaetano Santaniello – l’imprenditore 45enne originario di Afragola, accusato dell’omicidio della zia, uccisa con un colpo di pistola esploso per errore mentre la famiglia stava festeggiando il Capodanno – credeva che l’arma fosse scarica.

La pistola

Santaniello ha raccontato ai carabinieri di aver comprato la pistola prima di Capodanno, in occasione dei festeggiamenti dell’anno nuovo. Non ha ancora rivelato dove.

Ha aggiunto che, la sera dei festeggiamenti, ha estratto il caricatore e snocciolato i proiettili prima di mostrare l’arma ai parenti. Poi, mentre la maneggiava, è partito un colpo, probabilmente quello rimasto in canna di cui non si è accorto. Colpo che ha ferito mortalmente alla testa la zia acquisita, moglie del fratello di suo padre.

Ora Santaniello si trova in carcere con l’accusa di omicidio colposo, detenzione e porto di arma da fuoco e ricettazione.

La reticenza della famiglia

In seguito all’incidente tutta la famiglia si è mostrata reticente nel rispondere alle domande dei carabinieri. A partire da quando hanno chiamato il 118 chiedendo l’intervento dell’ambulanza per una donna ferita alla testa, senza specificare la dinamica dell’accaduto.

Santaniello poi ha tentato di liberarsi della pistola, gettandola dall’auto mentre raggiungeva la zia in ospedale. L’arma però è stata ritrovata dai carabinieri.