> > Cardiologo ucciso da un paziente: "Non voleva rinnovarmi la patente"

Cardiologo ucciso da un paziente: "Non voleva rinnovarmi la patente"

Cardiologo ucciso da un paziente: "Non voleva rinnovarmi la patente"

Una tragedia si è consumata in Sicilia, vicino Agrigento. Un cardiologo è stato ucciso nel suo poliambulatorio da un paziente con un colpo di pistola

Un dramma improvviso scuote Favara. Il cardiologo Gaetano Alaimo, 65anni, nel suo poliambulatorio in provincia di Agrigento è stato ucciso da Adriano Vetro, 47anni, con una pistola calibro 7,65. L’uomo avrebbe confessato di aver sparato dopo il mancato via libera per il rinnovo della patente.

Cosa è accaduto

Mancavano tre documenti per ottenere l’ok per proseguire con le pratiche per il rinnovo della patente. Dei continui rinvii, con alla base dei reali problemi cardiaci, però non hanno fatto in modo che arrivasse il via libera del medico Gaetano. Così l’uomo si è presentato allo studio medico del cardiologo, ha impugnato l’arma e gli ha sparato contro, uccidendolo sul colpo.

La confessione

Subito dopo il folle gesto, Adriano è stato fermato dai Carabinieri locali, che hanno cercato di capire cosa avesse scaturito l’omicidio del medico. “Mi servivano tre documenti per ottenere il rinnovo della patente, l’oculista e il diabetologo me l’avevano rilasciato, il dottore Alaimo mi prendeva in giro e rinviava continuamente”, si sarebbe giustificato agli investigatori il killer.

Il killer in terapia

Secondo quanto ricostruito dal Corriere della Sera, Adriano, di professione bidello in un istituto scolastico di Caltanisetta, era in terapia da uno psichiatra da circa vent’anni. “Io ritengo che abbia una semi infermità mentale”, ha spiegato Santo Lucia, legale di Vetro, nel corso dell’interrogatorio. Niente però poteva far immaginare a una cosa simile”. Stando a quanto ricostruito, il cardiologo aveva diagnosticato all’uomo un problema al cuore, che gli avrebbe impedito di proseguire con le pratiche di rinnovo della patente di guida.

LEGGI ANCHE: Studente muore prima della laurea, il dolore del padre: “Mi sento addosso la responsabilità”