> > Carlo Cottarelli:chi è il premier indicato da Mattarella

Carlo Cottarelli:chi è il premier indicato da Mattarella

Cottarelli, chi è l'economista convocato al Colle

Chi è Carlo Cottarelli, l'economista convocato al Colle per la formazione di un probabile "governo del Presidente".

Sergio Mattarella ha convocato al Colle l’economista Carlo Cottarelli per la formazione del nuovo esecutivo. Dopo il no a Savona e la rinuncia del premier incaricato Giuseppe Conte, si apre un nuovo capitolo per il Paese. L’economista che potrebbe guidare la nascita di un “governo del Presidente” segna una svolta rispetto alla linea seguita da Lega e Movimento Cinque Stelle, a cominciare dalle priorità in campo economico.

Chi è Carlo Cottarelli

Con la convocazione di Carlo Cottarelli, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto dare un segnale forte ai leader di maggioranza. L’economista cremonese convocato al Colle segna un’inversione di rotta rispetto alla linea seguita da Lega e M5S con la nomina di Paolo Savona, rifiutata da Mattarella. Cottarelli infatti ha ben chiaro quali sono le priorità del Paese in campo economico: le ha espresse prima delle elezioni di marzo, nel suo libro I sette peccati capitali dell’economia italiana. Un saggio economico che spazia da Totò a Jovanotti per spiegare cosa deve fare l’Italia per uscire dalla crisi e sanare il debito pubblico.

Nei Sette peccati l’economista ha stilato quello che, più che un saggio, sembra un vero e proprio programma elettorale. Del resto, l’esperienza in campo economico non gli manca. Cottarelli ha iniziato la sua carriera nel Servizio studi di Bankitalia, è stato funzionario del Fondo Monetario Internazionale (nel dipartimento Affari fiscali e come direttore esecutivo per diversi Paesi dell’Europa meridionale, tra cui Italia, Albania, Portogallo, Malta e Grecia). Ha lavorato anche al fianco di diversi politici: è stato il commissario alla spending review per il governo Letta e il governo Renzi. È il fondatore dell’Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica, che durante la recente campagna elettorale ha sottolineato le pecche dei programmi dei candidati.

Le critiche ai partiti

“Ma non nascondo neanche la voglia che ho di dare un posto decente a quel figlio che avrò / forse fra un giorno fra un mese o fra vent’anni / non sarà giusto che lui paghi i miei danni“. Nei Sette peccati, Cottarelli ha scelto una canzone di Jovanotti per esprimere le proprie preoccupazioni circa il futuro economico dell’Italia. Il messaggio è chiaro: non possiamo far pagare i nostri errori ai nostri figli. Errori che, secondo l’economista, sono evidenti nei programmi elettorali dei partiti di maggioranza. “Di solito le persone sono preoccupate che i partiti non mantengano le promesse elettorali. Io al contrario sono preoccupato che siano mantenute“.

L’errore fondamentale dei partiti politici, secondo Cottarelli, è quello di puntare all’abbassamento delle tasse senza preoccuparsi delle conseguenze che questi tagli hanno sul bilancio pubblico. Il rischio è quello di andare incontro a un aumento del deficit, già elevato: un comportamento irresponsabile. Già nel novembre 2017, in un’intervista al Fatto Quotidiano, l’economista aveva espresso forti critiche nei confronti dei partiti. “Invece che risanare i conti, hanno preferito ridurre un po’ le tasse, per esempio con il bonus Irpef di 80 euro e l’eliminazione dellImu prima casa, senza tagliare la spesa. Forse per comprarsi qualche punto in più di crescita. O, a essere malevoli, per cercare di vincere un’elezione o un referendum“.

Gli obiettivi economici

Ben diverso è il piano per risanare l’economia del Paese proposto da Cottarelli. Il primo passo consiste nel tagliare le spese, a partire dai bonus elettorali, per congelare la spesa corrente. Solo così l’Italia potrà arrivare al tanto agognato pareggio del bilancio. Solo dopo il raggiungimento di questo obiettivo, il governo potrà pensare all’abbassamento delle tasse per sostenere gli investimenti e la crescita economica.

Tra le priorità economiche del Paese, Carlo Cottarelli ha indicato il sostegno alla natalità (in forte calo in Italia negli ultimi anni, nonostante le immigrazioni) e il miglioramento delle strutture scolastiche. Fondamentale anche la lotta alla corruzione e all’evasione fiscale, che ogni anno fa perdere 100 miliardi alle casse statali.

Per quanto riguarda l’uscita dall’euro, il tema che ha portato allo scontro tra Mattarella e i partiti di maggioranza, Cottarelli ha affermato che sarebbe un grave errore. “È come dire che è meglio giocare in serie B perché continuiamo a perdere in serie A”.

I 19 dossier

Come commissario alla spending review, Cottarelli aveva già presentato a Palazzo Chigi 19 dossier per il risanamento del bilancio. I dossier contenevano proposte troppo impopolari e scomode per essere approvate dai partiti. Dai tagli alle “pensioni d’oro” alla riduzione degli stipendi pubblici del 10%, fino all’eliminazione dei sussidi alle imprese. “Mentre ero lì che cercavo di tagliare la spesa, passavano provvedimenti che la aumentavano“, ha dichiarato al Fatto Quotidiano.