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Caso Diciotti: spuntano due nuove accuse contro Salvini

Salvini

Per aver bloccato sulla Diciotti 177 migranti, Matteo Salvini rischia di essere indagato per sequestro di persona, arresto illegale e abuso d'ufficio.

“Ho scoperto che ho altri due capi di imputazione, però per me sono medaglie” dichiara Matteo Salvini. La Procura di Agrigento starebbe valutando la possibilità di contestare al ministro dell’Interno, per il caso della nave Diciotti, anche il sequestro di persona a scopo di coazione e l’omissione d’atti di ufficio.

Il caso Diciotti mette nei guai Salvini

“State tranquilli, non ho paura di nulla: indaghino, mi interroghino, mi arrestino. Io sono fiero di battermi per difendere i confini, tutelare la sicurezza degli italiani e proteggere il futuro dei nostri figli” assicura su Facebook Matteo Salvini. Per il caso della nave Diciotti, infatti, il ministro dell’Interno è accusato di sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio, insieme al suo capogabinetto, il prefetto Matteo Piantedosi. Sembra infatti che in queste ore la Procura di Agrigento stia vagliando la possibilità di contestare al viceministro leghista altri reati.

Stando ad indiscrezioni stampa, infatti, nell’ufficio del Tribunale dei ministri di Palermo potrebbe arrivare infatti tra oggi e domani un fascicolo dove verrebbe contestato a Salvini anche il reato di sequestro di persona a scopo di coazione. La Procura ipotizza cioè che il titolare del Viminale avrebbe impedito lo sbarco dei migranti dalla nave Diciotti per fare pressione sull’Unione europea affinché accettasse la ridistribuzione. Spunta poi una omissione d’atti di ufficio per quanto riguarda il fatto di aver ignorato la richiesta della Guardia costiera di un porto sicuro. Alla fine, infatti, Salvini ha indicato Catania unicamente come scalo tecnico.

“Oggi ho scoperto che ho altri due capi di imputazione, però per me sono medaglie” assicura da Venezia il ministro dell’Interno, a margine della firma del Protocollo di Legalità per la realizzazione della Superstrada Pedemontana veneta. Il Tribunale dei ministri avrà, in totale, 150 giorni per valutare le carte e decidere se archiviare il fascicolo oppure trasmetterlo nuovamente in Procura. Solo a quel punto verrà inoltrata l’autorizzazione a procedere in Senato, dove Matteo Salvini è stato eletto.

Migranti sono “persone offese”

Intanto, il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio chiede ufficialmente di conoscere i nomi di tutti i migranti a bordo della nave Diciotti della Guardia Costiera rimasti bloccati per giorni nel porto di Catania. La legge, infatti, prevede che venga data “immediata comunicazione ai soggetti interessati perché possano presentare memorie al collegio o chiedere di essere ascoltati”. In sostanza, si sottolinea come i migranti siano “persone offese” in questa vicenda che vede protagonista Matteo Salvini, le quali quindi potranno eventualmente costituirsi in giudizio (se mai ci sarà) contro il ministro dell’Interno.

Al processo potrebbero costituirsi come parti civili anche diverse associazioni e gruppi che hanno nel loro statuto la difesa dei diritti dei migranti. Ma esiste anche la possibilità che si costituisca in giudizio contro Salvini persino l’Unione europea, visto che al leader leghista potrebbe essere contestato l’articolo 289 ter del codice penale che punisce con una “reclusione da 25 a 30 anni” chi vuole costringere “uno Stato, o un’organizzazione (a compiere un atto)”. Il “ricatto” di non far sbarcare i migranti fino a quando l’UE non avesse dato l’ok alla redistribuzione potrebbe ricadere sotto tale reato.