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Caso Russia, Mosca si intromette nella campagna elettorale italiana? La risposta dei partiti

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Caso Russia, il Cremlino si sta davvero intromettendo nelle elezioni italiane? Qual è posizione dei partiti rispetto alle parole di Medvedev?

Il caso Russia è scoppiato: c’è davvero un tentativo di intromissione da parte di Mosca nei confronti della campagna elettorale che si sta svolgendo in Italia? Qual è la posizione dei partiti rispetto all’ingerenza del Cremlino negli affari nazionali della Penisola?

Caso Russia, Mosca si intromette nella campagna elettorale italiana?

Il caso Russia è definitivamente esploso nel momento in cui è intervenuto l’ex presidente Dmitri Medvedev che ha sollecitato su Telegram i cittadini europei a punire i rispettivi Governi quando si recheranno alle urne.

Le parole del politico russo sono state commentate e criticate da molti membri della politica italiana: dal Partito Democratico a Carlo Calenda di Azione al ministro degli esteri Luigi Di Maio. Le forze politiche che gravitano nell’area di centro o centrosinistra hanno preso le distanze dalle ingerenze russe e hanno invitato gli italiani a non votare per tutti coloro che intrattengono rapporti con Mosca. Il riferimento è, in particolare, alla destra sovranista, con attenzione alla Lega di Matteo Salvini che per anni è stata vicina a Putin.

Il segretario dem Enrico Letta, infatti, ha dichiarato: “C’è un partito italiano, la Lega, che ha un accordo firmato nel 2017 con Russia Unita, il partito di Putin. Questo accordo deve essere disdettato. Se non lo fanno, è gravissimo per la sovranità del nostro Paese”.

A Letta ha prontamente risposto il leader del Carroccio che ha affermato: “I problemi degli italiani non sono i tweet di Letta o di un russo. Votano gli italiani, non i russi o i cinesi”.

La risposta dei partiti

Sulla questione, è intervenuta anche la presidente della Commissione esteri in Senato e membro di Forza Italia, Stefania Craxi, che si è detta convinta che la Lega abbia dimostrato “ingenuità politica” sui rapporti con Mosca. In un’intervista rilasciata a Repubblica, poi, ha precisato: “Medvedev ha lanciato accuse irricevibili. Ma ho la sensazione che sia un signore che ci stia poco con la testa, che manchi di equilibrio”.

La medesima linea è stata espressa da Antonio Tajani, il numero due di FI, che al Corriere della Sera ha descritto le parole di Medvedev come “inopportune” e da “respingere nettamente”, ma “non avranno alcun impatto sul voto degli italiani, molti dei quali non sanno nemmeno chi sia”. Tajani, inoltre, ha aggiunto che “la sinistra non può permettersi di darci lezioni o di chiederci prove di fedeltà alle alleanze tradizionali del nostro Paese”.

Di Maio sul caso Russia

Infine, sul caso Russia, si è espresso anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio per il quale è fondamentale indagare sui rapporti tra i partiti italiani e il Cremlino. “Le destre che oggi tacciono sulle ingerenze consegnano il Paese alla Russia. È un problema di sicurezza nazionale“, ha detto a La Stampa. Inoltre, l’ex capo politico del M5S ha affermato di aver deciso di lasciare il partito nel momento in cui l’ambasciatore russo Razov aveva “fatto un endorsement alla risoluzione di Conte sull’Ucraina, per questo siamo andati via da quel partito”.