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Cattedre, libri e Carta Docente: anche quest'anno la scuola è all'ultimo banco

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Rimane in sospeso il maxi emendamento che dovrebbe salvaguardare quasi 10mila cattedre e la Carta Docente, mentre è a rischio la produzione dei libri di testo.

La scuola è appena finita eppure è già chiaro che, anche l’anno prossimo, sarà l’ultima ruota del carro in una società in cui l’istruzione è troppe volte vista come qualcosa di accessorio.

Ieri, venerdì 17 giugno, è rimasto in sospeso in Senato il maxi emendamento sulla scuola, l’unico rimandato a lunedì 20 tra quelli esaminati dalle commissioni Affari costituzionali e Istruzione. L’emendamento avrebbe, tra gli altri obiettivi, quello di salvaguardare 9.600 cattedre e di conservare intatta la Carta Docente (che oggi ammonta a 500 euro ma che potrebbe essere portata a 370), ma, mentre la maggioranza in Senato sarebbe compatta nel difendere il testo, ci sarebbe una forte chiusura da parte del governo, tale per cui il Ministero dell’Economia e delle Finanze e lo stesso Ministero dell’Istruzione non avrebbero accolto le richieste dei parlamentari.

Come se non bastasse, arrivano brutte notizie dal mondo dell’editoria. Da diversi mesi il mondo della carta stampata soffre a causa della difficoltà a reperire la materia prima (come molte altre, dall’inizio della pandemia) e del conseguente notevole aumento del suo costo. I dati diffusi dall’AIE (l’Associazione Italiana Editori) parlano di un aumento del costo medio della carta per i libri del 57% tra gennaio 2021 e maggio 2022. Ma questa differenza è destinata ad aumentare se restringiamo il campo alla sola industria dei libri scolastici, per cui l’incremento è stato di circa l’80% in un anno. A tutto ciò si aggiunge il costo della stampa, a sua volta aumentato a causa del costo dell’energia.

Per tutti questi motivi è possibile che a settembre molti libri scolastici non saranno pronti. “Vediamo il rischio di non ricevere in tempo la carta per alcuni volumi ad alta tiratura. Non possiamo prevedere oggi quali” ha dichiarato la direttrice generale di Zanichelli, Irene Enriques.

AIE, per sostenere gli editori scolastici, ha chiesto a governo e Parlamento di approvare un credito d’imposta per l’acquisto della carta. Credito che al momento, però, è stato riservato solo agli editori dei giornali.

E così anche quest’anno la scuola si ritrova all’ultimo posto, anzi, all’ultimo banco, ignorata e maltrattata da quelle stesse istituzioni che avrebbero il compito di tutelarla.